Orrore a Carverzere (Venezia): cacciatore uccide un cane all'interno di un giardino privato, davanti alla proprietaria sconvolta
Si allunga la lista delle vittime dei cacciatori. Ad essere uccisi dalle doppiette non sono soltanto centinaia di animali selvatici e le persone (compresi gli stessi cacciatori), morti in incidenti sempre più frequenti. A Carverzere, in provincia di Venezia, un cane è stato ammazzato a colpi di fucile, sotto gli occhi atterriti della sua proprietaria. Un atto di violenza gratuito che ha davvero dell’incredibile.
La vicenda è avvenuta in una proprietà privata, in un giardino dove un cane di nome Tyson – adottato da un canile – stava giocando tranquillamente. All’improvviso il cane di un cacciatore si è introdotto nel giardino e i due animali hanno iniziato a rincorrersi ma, mentre la signora, cercava di recuperare il suo cane, l’uomo ha puntato il fucile contro la signora, insultandola pesantemente per poi sparare a Tyson, uccidendolo senza pietà. A raccontare l’assurdo dramma è Gabriella Gibin, presidente della Commissione tutela degli animali della Provincia di Rovigo.
La signora è distrutta. – spiega – Mi ha raccontato, piangendo, che non dorme la notte rivivendo la scena che ha visto questo cacciatore sparare al suo amato Tyson e puntarle lo stesso fucile contro offendendola e minacciandola di morte.
Una vicenda drammatica inaccettabile
Ma l’orrore non finisce qua. Non contento, il cacciatore avrebbe continuato ad infierire sulla signora sotto shock imbracciando di nuovo il fucile e sparando un secondo colpo che ha colpito fortunatamente il cartello appeso al cancello.
L’uomo è stato denunciato alle autorità, ma questo purtroppo non farà tornare in vita il povero Tyson.
Questi fatti non possono più essere tollerati. – commenta la presidente della Commissione tutela degli animali della Provincia di Rovigo. Le armi non sono giocattoli e un cane non può essere ucciso in questo modo mentre gioca sereno nel giardino di casa. Tyson era stato adottato dalla signora perché non finisse in canile ed ha trovato la morte a casa sua dove viveva sereno. Cosa dire di più? Siamo scioccati, increduli e provati da questi atti di ordinaria follia. Non è il primo caso e non sarà l’ultimo purtroppo. Chi si macchia di questi atti va condannato e, mi permetto di aggiungere, curato.
Anche l’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) ha annunciato di aver attivato il suo ufficio legale ed è pronto ad andare fino in fondo in questa inaccettabile storia di violenza.
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Fonti: ENPA/Commissione Tutela Diritti Animali Rovigo
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