Nei giorni scorsi è giunta notizia che il dentista americano che aveva ucciso il leone Cecil è andato in Mongolia a cacciare un'altra specie protetta
Si era reso purtroppo famoso per aver ucciso il leone Cecil, ma Walter Palmer ha fatto altro. Nei giorni scorsi è giunta notizia che lo scorso anno, il cacciatore di trofei, un dentista americano, era andato in Mongolia a uccidere un’altra specie protetta, il montone selvatico, l’Altai argali (Ovis ammon ammon).
Secondo l’IUCN è una specie quasi minacciata ma a livello regionale è considerata in via di estinzione. Per questo, tali animali sono legalmente protetti dalle leggi mongole sulla fauna e la loro caccia è vietata. A quanto pare non lo è per Palmer che dopo aver ucciso il povero Cecil quasi quattro anni fa, restando praticamente impunito, è tornato al vecchio macabro passatempo e si è avventato sul più grande montone selvatico del mondo.
In un’immagine pubblicata sui social media solo di recente, Palmer è stato immortalato accanto all’animale morto. Il cacciatore avrebbe anche sborsato circa 90mila euro per conquistare il prezioso bottino:
“Questo ariete è una specie in via di estinzione, quindi l’idea che questi animali possano essere uccisi per piacere è ripugnante”, ha detto la dott.ssa Teresa, vice presidente della Humane Society International per la fauna selvatica.
Secondo quanto riportato dal New York Post, durante il suo viaggio in Mongolia, Palmer e il suo amico Brent Sinclair avrebbero scalato le colline della Mongolia avvicinandosi agli animali. Un anno dopo il viaggio, Sinclair ha condiviso un post su Facebook in cui diceva:
“Un’altra grande avventura è arrivata e finita, quella che sicuramente verrà inserita nello scrapbook. Sono appena tornato dalla Mongolia, ed è quasi come se fosse stato un sogno”.
https://www.facebook.com/DrWalterPalmer/posts/2597272470539588
Ma i suoi compagni di caccia hanno pubblicato la foto del montone morto attenti a ritagliare il volto di Palmer nel tentativo di proteggere il dentista.
Il post su Facebook è stato probabilmente rimosso o eliminato dallo stesso autore ma ormai la foto circola sul web, causando l’indignazione generale.
A fare rabbia è il fatto che l’uomo sia tornato a uccidere animali che hanno un’unica colpa, quella di ritrovarselo sul loro cammino.
Fonti di riferimento: WWF, NYPost,
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