Caccia: finalmente al bando le munizioni al piombo e il Diclofenac

Al bando le munizioni al piombo e il Diclofenac, killer degli avvoltoi. È questo lesito dell'11esima Conferenza delle parti (Cop11) della Convenzione per le specie migratrici (altrimenti detta Convenzione di Bonn), svoltasi a Quito, in Ecuador, e conclusasi con alcune decisioni rivoluzionarie.

Al bando le munizioni al piombo e il Diclofenac, killer degli avvoltoi. È questo lesito dell’11esima Conferenza delle parti (Cop11) della Convenzione per le specie migratrici (altrimenti detta Convenzione di Bonn), svoltasi a Quito, in Ecuador, e conclusasi con alcune decisioni rivoluzionarie.

Via il piombo dalla caccia, fonte di intossicazione per ambiente, gli animali ed esseri umani, e stop all’utilizzo veterinario del Diclofenac, il farmaco antinfiammatorio che costituisce un pericolo mortale per avvoltoi e altri grandi rapaci.

ADDIO AL PIOMBO NELLE MUNIZIONI – Tutto ciò nell’ambito della risoluzione Prevenzione dell’avvelenamento degli uccelli migratori, una delle più importanti della Cop 11, che anzitutto prevede la dismissione del piombo dalle munizioni da caccia, indipendentemente dal tipo di ambiente in cui la caccia si svolge.

“Un risultato straordinario, che la Lipu ha sostenuto in ogni modo, con lettere, pressioni, documenti, rivolti tanto alle autorità italiane quanto alla Commissione europea e che farà bene agli uccelli migratori, alla natura e agli esseri umani”, afferma il presidente della Lipu-BirdLife Italia Fulvio Mamone Capria.

Fino a ieri, il divieto avrebbe dovuto riguardare le sole zone umide, nelle quali i pallini di piombo vengono ingeriti dagli uccelli acquatici con conseguente avvelenamento da saturnismo.

“Gli studi scientifici condotti in molti Paesi del mondo e anche in Italia dall’Ispra – aggiunge Claudio Celada, direttore Conservazione natura della Lipu – hanno in realtà evidenziato come il problema vada ben oltre gli ambienti acquatici quali stagni, fiumi e paludi e generi una filiera letale che porta all’avvelenamento dei predatori degli animali abbattuti (ad esempio per via dell’ingestione delle viscere degli ungulati lasciate sul posto dai cacciatori) e anche a più in generale un avvelenamento ambientale”.

Il divieto dell’utilizzo del piombo riguardava ad oggi moltissimi settori industriali (vernici, carburanti, giocattoli), tranne proprio la caccia. Ma ora la risoluzione di Quito prevede che entro il 2017 tutte le munizioni siano sostituite con leghe non tossiche.

VIA ANCHE L’ANTIFIAMMATORIO CHE UCCIDE GLI AVVOLTOI – La seconda eccellente novità riguarda il bando dell’utilizzo veterinario del Diclofenac, il farmaco antinfiammatorio che ha portato alla quasi estinzione, in India, di due specie di avvoltoi e che è stato inopinatamente autorizzato in Europa. La Conferenza ha evidenziato l’altissimo rischio rappresentato dal farmaco per questi grandi fragilissimi rapaci e ha sancito la necessità del suo bando, per sostituirlo con alternative sicure e comunque da attestare adeguatamente, quale ad esempio il Meloxicam.

“Sappiamo che a Quito si è svolta una vera battaglia – conclude il presidente Lipu Mamone Capria – e che le pressioni contrarie non sono mancate. Ancora di più, allora, dobbiamo ringraziare il Ministro Galletti, l’intera delegazione italiana in Ecuador e tutta la Convenzione di Bonn, per il lavoro encomiabile e coraggioso, che equivale ad un grande passo per la tutela della biodiversità. Ora l’Italia recepisca senza esitazione le risoluzioni, a beneficio dell’uomo e della natura. Per parte nostra lavoreremo attentamente, assieme a BirdLiIfe International, perché ciò avvenga nel modo più rapido e completo possibile”.

Roberta Ragni

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