Caccia al cinghiale: in Toscana si può sparare anche fuori dai boschi e vicino campi coltivati

Dall'1 ottobre in Toscana, sarà possibile cacciare i cinghiali non solo nei boschi ma anche vicino ai campi coltivati.

Dal 1° ottobre in Toscana, sarà possibile cacciare i cinghiali non solo nei boschi ma anche vicino ai campi coltivati. La delibera 843 approvata lo scorso luglio dalla giunta regionale ha, infatti, introdotto la possibilità di svolgere la caccia al cinghiale in braccata, quindi con i cani, anche nelle aree non vocate per il periodo ottobre-dicembre 2020 (due giorni alla settimana, il lunedì e il giovedì, con inizio dopo le ore 10).

Una vera e propria strage di cinghiali accusati di provocare danni alle colture. Mentre festeggiano agricoltori e cacciatori, dura la posizione delle associazioni animaliste.

“Aggiungere le “aree non vocate” alla caccia al cinghiale, e cioè, come si legge nella delibera, le aree cespugliate e boscate che offrono rifugio ai cinghiali, costituisce un maggior rischio per i cittadini e una limitazione alla libera circolazione”, spiega Massimo Comparotto di Oipa.

Da domani, fare una passeggiata o un’escursione nelle “aree non vocate” sarà quindi a proprio rischio e pericolo, dice ancora l’associazione, chiosando:

“Invece di ricorrere a metodi alternativi non cruenti, come la sterilizzazione, per la gestione della popolazione del cinghiale, la cui crescita è stata determinata da immissioni forzate sul territorio, si scatenano le doppiette mettendo a rischio la pubblica incolumità”.

Secondo la delibera, le aree di intervento saranno prioritariamente quelle colpite da danni all’agricoltura da parte del cinghiale nel corso del 2020”.

PUOI LEGGERE LA DELIBERA QUI

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