Pericolo scampato. La caccia selvaggia al cinghiale è stata scongiurata. Il Senato avrebbe dovuto votare l’emendamento voluto dal Senatore Vaccari (PD), che invece non è stato presentato. Una vittoria accolta con soddisfazione dai quasi 1500 cittadini che avevabi aderito al mail bombing lanciato dalla LAV per chiedere il ritiro dell’emendamento che, se approvato, avrebbe consentito ai cacciatori di sparare ai cinghiali senza alcun limite per tre anni
Pericolo scampato. La caccia selvaggia al cinghiale è stata scongiurata. Il Senato avrebbe dovuto votare l’emendamento voluto dal Senatore Vaccari (PD), che invece non è stato presentato. Una vittoria accolta con soddisfazione dai quasi 1500 cittadini che avevabi aderito al mail bombing lanciato dalla LAV per chiedere il ritiro dell’emendamento che, se approvato, avrebbe consentito ai cacciatori di sparare ai cinghiali senza alcun limite per tre anni.
Da decenni sono decine di migliaia quelli uccisi ogni anno ma i danni pare continuino ad aumentare, confermando che l’uccisione degli animali oltre ad essere crudele è anche inutile.
“Nonostante questa evidenza, vogliono aumentare ancora le uccisioni, eliminando ogni piano gestionale. Una scelta ancor più grave perché i dati messi a disposizione dalla regione Toscana raccontano tutt’altra realtà, basta guardare il grafico qui sotto che riporta i valori comunicati dagli uffici della regione Toscana ad una nostra richiesta, dati che si fermano al 2013 semplicemente perché la regione non ha informazioni più recenti” lamenta la Lav.
L’emendamento al Collegato ambientale alla legge di stabilità 2014, in caso di approvazione avrebbe consentito ai cacciatori tre anni durante i quali avrebbero avuto piena libertà di caccia nelle campagne e colline senza alcun piano di gestione, causando una vera e propria mattanza di cinghiali, oltre a un inevitabile incremento degli incidenti in cui loro malgrado vengono coinvolti cacciatori e normali cittadini.
Così non sarà, almeno per il momento.
“All’articolo 6 (disposizioni per il contenimento della diffusione del cinghiale nelle aree protette), precedentemente accantonato, sono stati approvati l’emendamento 6.500 del relatore e il subemendamento 6.550 del sen. Caleo (PD): il testo vieta l’immissione e il foraggiamento di cinghiali nel territorio nazionale e rinvia ai piani faunistico-venatori delle Regioni l’individuazione delle aree protette” si legge in un comunicato del Senato.
Per Massimo Vitturi responsabile LAV settore Animali Selvatici
“La risposta dei nostri sostenitori è stata entusiasmante in poche ore le caselle di posta dei Senatori sono state “bombardate” da quasi 1.500 mail con le quali i cittadini hanno chiesto di fermare la liberalizzazione della caccia ai cinghiali. Grazie alla protesta di tante persone siamo riusciti a scongiurare l’attivazione della caccia ai cinghiali tutto l’anno – conclude Vitturi – tuttavia le modifiche introdotte dagli emendamenti voluti dal Senatore Vaccari sono chiaramente una concessione ai cacciatori. Su queste modifiche si concentrerà la nostra azione a difesa degli animali selvatici”.
Francesca Mancuso
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