Caccia, in Liguria ricomincia il massacro di caprioli e daini: sarà una strage anche di cuccioli

I cacciatori potranno abbattere circa 1000 esemplari tra femmine di daino e capriolo, inclusi i loro cuccioli appena nati

Nella provincia di Savona è ricominciato anhe quest’anno il massacro di femmine di capriolo e di daino e dei loro cuccioli, che i cacciatori potranno uccidere per i prossimi due mesi.

La caccia è stata riaperta ieri, 2 gennaio e continuerà fino al 14 marzo: ogni lunedì, giovedì e sabato, i cacciatori potranno sparare a 872 caprioli e 177 daini, una vera e propria strage di oltre 1000 esemplari, tra cui quasi 400 cuccioli di pochi mesi.

E non finisce qui: l’Enpa, Ente Nazionale Protezione Animali, scommette che la Regione Liguria prorogherà per tutto il mese di gennaio anche la caccia al cinghiale, poiché anche quest’anno non sarà stato raggiunto il numero di animali abbattibili consentito, a riprova del fatto che sul territorio gli ungulati sono molti meno di quanto si voglia far credere.

“Accade infatti da sempre così, secondo un collaudato e comodo meccanismo pro-caccia: si fanno fare i censimenti ai cacciatori su porzioni limitate di territorio e si stimano i numeri presunti, ma molto presunti, del totale sull’intero territorio; si stabilisce una percentuale da abbattere e si ottiene il numero dei “morituri” annuali. Qquesto valore non viene MAI raggiunto nella prima parte della stagione venatoria e quindi si proroga la caccia al mese di gennaio: contenti tutti, politici, amministratori, cacciatori e agricoltori, e il sistema vale più o meno anche per daini e caprioli”, spiega l’Enpa Savona su Facebook.

Secondo l’Enpa, la cittadinanza crede che il numero di cinghiali sia particolarmente elevato poiché questi animali raggiungono spesso i centri abitati. I cinghiali, infatti, abituati alla presenza di cacciatori nel loro habitat, non temono l’uomo e si avvicinano alle case e alle coltivazioni.

I cacciatori hanno negli anni stabilito un rapporto con i cinghiali, offrendo loro cibo per fare in modo che gli animali non si allontanassero dai territori di caccia. Inoltre, è stato proprio l’uomo a inserire cinghiali, daini e caprioli nei nostri boschi, così da poterli cacciare.
Ora ci si lamenta del fatto che questi animali sono in sovrannumero, quando secondo l’Enpa sono gli stessi cacciatori a non voler contenere le popolazioni:

“La caccia, che non può (o non vuole) contenerne la popolazione, è quindi la causa e non la soluzione del sovrannumero di animali; problema che in molti paesi del mondo viene affrontato con studi promettenti ma avversati ovunque dal mondo venatorio e dai politici loro amici, di somministrazione di sterilizzanti specie-specifici che, risolte alcune problematiche applicative, sono la vera soluzione del problema, a tutela permanente dell’equilibrio ambientale e delle coltivazioni”, conclude l’associazione.

Enpa invita la cittadinanza a inviare una email civile e priva di insulti alla presidenza della Regione Liguria per protestare e chiedere soluzioni alternative all’abbattimento, per contenere il presunto sovranumero di caprioli, daini e cinghiali.

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