Al via la caccia di selezione al capriolo maschio in Liguria: un bagno di sangue in cui potranno essere uccisi 1256 animali. La caccia iniziata il 1 giugno proseguirà fino al 13 luglio per poi riprendere dal 15 agosto al 30 settembre.
Come ogni anno torna la caccia al capriolo con carabina a caricamento singolo manuale munito di cannocchiale di mira. Secondo Enpa Savona, il numero degli animali che potranno essere uccisi supera i mille. Una strage che “comunque non avrà alcuna influenza sui presunti danni arrecati alle coltivazioni”.
“Il tutto avverrà con buona pace di alcune organizzazioni agricole e contadine che, assurdamente, continuano a rimanere alleate dei cacciatori reclamando l’impiego dei fucili per risolvere il problema, mentre è evidente che essi sono il problema e non la soluzione, avendo liberato il secolo scorso caprioli e cinghiali per farli crescere, come poi avvenuto”, scrive Enpa Savona in una nota stampa.
Secondo la Regione Liguria ci sarebbe un sovraffollamento di caprioli e l’unica soluzione è quella di fare una caccia selezionata ogni anno. Si oppone la protezione animali che parla di una situazione ben diversa.
“Per tutta l’estate, selecontrollori armati di fucili con gittate utili di oltre mezzo chilometro, sono autorizzati a sparare pallottole micidiali in boschi in cui la visibilità è di poche decine di metri per il folto fogliame, per giunta in giornate della settimana, come il giovedì e, soprattutto, il sabato (oltre al lunedì), in cui cittadini evidentemente ritenuti di serie “b” come escursionisti, biker e turisti, amerebbero passeggiare senza pericolo”, dice ancora.
La soluzione? Non di certo la caccia, ma, dice Enpa “una corretta gestione della fauna selvatica attraverso l’individuazione e lo studio di modalità ecologiche ed efficaci nel contenimento delle specie in presunto esubero, come cinghiali, daini e caprioli”.