Caccia: senza controlli, il bracconaggio dilaga

Caccia: la Lipu, alla vigilia della chiusura della nera stagione venatoria (31 gennaio prossimo), denuncia una situazione molto grave e richiede interventi urgenti

Una caccia senza vigilanza né controlli? È sinonimo di bracconaggio e di ingenti danni alla natura. Non ci sta la Lipu, che, quasi giunti alla chiusura della nera stagione venatoria (31 gennaio prossimo), denuncia una situazione molto grave e richiede interventi urgenti.

I problemi derivano dalla discutibile decisione di sopprimere il Corpo Forestale dello Stato come forza di polizia autonoma e della soppressione delle Provincie, che di fatto ha cancellato la Polizia Provinciale. Tutto ciò, commenta la Lipu, ha generato una situazione di quasi totale impossibilità di effettuare controlli in campo venatorio, ormai limitati alle guardie volontarie e a poco altro.

E non solo. Vogliamo pensare anche alla scelta del Governo di estendere la cosiddetta “tenuità del fatto” a molti reati contro gli animali selvatici? Questo consente ai giudici di archiviare atti anche abbastanza gravi come l’abbattimento di specie super protette o l’utilizzo di mezzi vietati per la caccia.

Ecco che allora sono dilagati illegalità ed episodi di bracconaggio, con l’abbattimento di cicogne, aironi, rapaci diurni (falchi, poiane, nibbi e sparvieri) e notturni e, inoltre, altre specie particolarmente protette, nella più totale infrazione rispetto alle normative comunitarie e alla protezione effettiva della natura.

“Siamo di fronte ad una situazione molto preoccupante – dichiara Fulvio Mamone Capria, presidente Lipu-BirdLife Italia – che il Governo ha generato e sta colpevolmente sottovalutando. La cosa è tanto più grave se si considera che l’Italia è sottoposta alla procedura europea, la Eu-Pilot, che tra l’altro già contestava al nostro Paese la debolezza del sistema di monitoraggio e il controllo dell’attività venatoria. Ebbene, lo Stato e le Regioni non hanno migliorato tale sistema e anzi lo hanno peggiorato, con scelte irresponsabili che stanno causando conseguenze molto negative. Davvero non possiamo tollerare che la natura venga trattata così male, e per questo abbiamo avviato il lavoro di redazione di un dossier per la Commissione europea, che espone quanto sta accadendo e ne chiede l’intervento urgente”.

Una nota positiva almeno pare sia la chiusura anticipata della caccia ad alcune specie come tordi e beccaccia.

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