È di nuovo caccia alle balene in Islanda. In barba al divieto di caccia commerciale dell'IWC (International Whaling Commission - Commissione Baleniera Internazionale), i balenieri islandesi hanno già mietuto la loro prima vittima
È di nuovo caccia alle balene in Islanda. In barba al divieto di caccia commerciale dell’IWC (International Whaling Commission – Commissione Baleniera Internazionale), i balenieri islandesi hanno già mietuto la loro prima vittima.
Si tratta di una balenottera e a confermarlo è un video diffuso da Greenpeace, che testimonia l’arrivo della nave baleniera Hvalur 9 nel porto islandese di Hvalfjörðu, dove la carcassa viene lavorata a terra per ricavarne carne e grasso. Scene raccapriccianti.
Divieti e non solo, il commercio di carne di balena è ormai al collasso, vuoi per la crescente opposizione alla caccia, vuoi perché persino in Giappone, il principale mercato di riferimento, il mercato è in crisi (qui, già 5 anni fa la carne di balene islandesi finì nelle scatolette di cibo per cani). Ciò nonostante, ci sono ancora loschi soggetti (tanti) che ancora sperano di poter rimettere in piedi questo settore, inventandosi, per di più, anche una terrificante “birra alla balena“.
L’Islanda, per quest’anno, ha pianificato di cacciare fino a 154 balenottere comuni. Questa specie non potrebbe essere commercializzata perché è in pericolo, tanto da essere inserita in Appendice I della Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (CITES). Solo 3 dei 181 Stati membri del CITES hanno presentato riserve che permettono loro di ignorare questa decisione: Islanda, Giappone e Norvegia.
Decisi, insomma, a continuare questo scempio, la domanda è una sola: che senso trovano, questi Paesi, nel voler cercare nuovi segmenti a prodotti che ormai sono sotto gli occhi di tutti come completamente privi di etica e per di più messi su un mercato ormai collassato?
Germana Carillo
LEGGI anche:
Giappone, uccise 251 balene nel 2014. L’ultima caccia grazie a stop corte Aja