Le immagini che giungono dal mercato di Chatuchak, in Thailandia, sono atroci: centinaia di cani, gatti e animali esotici rinchiusi in gabbia (per essere venduti come se fossero oggetti) sono stati arsi vivi dalle fiamme
Sono andati incontro ad una morte atroce: alcuni arsi dalle fiamme, altre intossicati dal fumo. È la terrificante sorte toccata a un migliaio di animali esotici e domestici, fra cui cani, vittime di un vasto incendio scoppiato nelle prime ore di martedì a Bangkok, nel famoso mercato all’aperto di Chatuchak, uno dei più grandi dell’Asia e del mondo.
Authorities are still assessing the damage and providing treatment to injured animals from the fire in Chatuchak's…
Posted by Thai Enquirer on Monday, June 10, 2024
In pochi minuti si è consumata una vera e propria strage, in cui hanno perso la vita cani, conigli, serpenti, anatre, uccelli e pesci. Rinchiusi in piccole gabbie, non hanno avuto via di fuga e sono morti in trappola. I Vigili del Fuoco hanno impiegato circa un’ora per domare le fiamme nel mercato formato da oltre 15mila bancarella, ma ormai lo sterminio era avvenuto, come mostrano le terribili immagini che circolano sui social e sui giornali. Solo pochi esemplari sono stati portati in salvo.tha
Chatuchak market fire killed 1,000 animals. Bangkok, Thailand, 11 June 2024.
Posted by นิติภูมิธณัฐ มิ่งรุจิราลัย on Tuesday, June 11, 2024
Dalle prime ricostruzioni, pare che il rogo sia scoppiato perché in uno dei cento negozi di animali della zona a seguito dell’esplosione di un ventilatore, che si è surriscaldato dopo essere rimasto acceso tutta la per rinfrescare l’ambiente.
Basta animali in gabbia, venduti come merce!
Da diversi anni le associazioni animaliste invocano la chiusura del mercato di Chatuchak, fonte di grave pericolo anche per la salute pubblica, visto che rappresenta un incubatore di malattie che potrebbero trasmettersi in modo molto veloce.
Per oltre un decennio, la PETA ha chiesto la chiusura del famigerato mercato di Chatuchak, dove moltissimi animali sono sfruttati e soffrono. – denuncia Jason Baker, vicepresidente della PETA (People for the Ethical Treatment of Animals) –La tragedia di oggi evidenzia l’urgente necessità di agire, il governo thailandese si impegni a garantire che non riapra mai più. Gli animali non sono nostri e non possono essere usati per il nostro divertimento.
Quanto accaduto ha acceso i riflettori anche su un altro fenomeno fin troppo diffuso: il traffico illegale di animali esotici e in via d’estinzione.
“Il mercato di Chatuchak è una vergogna per la città di Bangkok. È stato permesso di continuare a vendere animali in modo non etico e spesso illegale per troppo tempo – sottolinea Edwin Wiek, il direttore della WFFT (Wildlife Friends Foundation Thailand)
Chiediamo alla Bangkok Metropolitan Administration (BMA) di agire subito e impedire a questo luogo di vendere animali, in particolare quelli selvatici. Molti di questi poveri animali vengono introdotti clandestinamente nel Paese. È immorale, crudele, pericoloso per la salute e la sicurezza e completamente inutile.
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Fonti: CNA/Wildlife Friends Foundation Thailand
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