Ucciso l’unico giovane esemplare di aquila reale del Monte Grappa, grave episodio di bracconaggio:

Ancora un'altra vittima del bracconaggio in Italia: trovato un giovane esemplare di aquila reale, ucciso nel territorio del Monte Grappa

I bracconieri colpiscono ancora, senza alcuna pietà. Questa volta nel territorio del monte Grappa, in provincia di Vicenza. Qui ieri i volontari della LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) hanno rinvenuto un’aquila reale, uno dei rapaci più rari che abbiamo in Italia. Il fatto ancor più triste è che si trattava dell’unico giovane esemplare che viveva nel massiccio del Grappa.

L’animale privo di vita è stato poi consegnato ai carabinieri forestali di Valdobbiadene che lo hanno portato all’Istituto Zooprofilattico.

A denunciare il gravissimo atto criminale è il consigliere regionale Andrea Zanoni, che pone l’accento anche sulle responsabilità politiche in casi come questo:

Abbiamo davvero toccato il fondo: stiamo parlando di una specie superprotetta e per chi la caccia è previsto anche l’arresto da due a otto mesi.  – scrive Zanoni sulla sua pagina Facebook – Faccio un appello agli inquirenti per rintracciare chi ha sparato: spero vengano incrociati i dati dei soggetti che erano in zona, tramite le celle telefoniche e il controllo dei tesserini di caccia, visto che c’è l’obbligo di segnalare l’uscita. Non dovrebbe essere impossibile, si tratta di soci delle Riserve alpine, quindi un numero limitato di soggetti su cui indirizzare le indagini. In uno Stato civile dovrebbero essere applicate pene accessorie come la moratoria di 5 anni della caccia nei comuni dove accadono gravissimi atti di bracconaggio come questo. Purtroppo in Veneto abbiamo ancora troppe persone che circolano armate con regolare licenza di caccia e tra queste ci sono anche dei delinquenti. Il bracconaggio è una piaga che andrebbe contrastata con maggior convinzione. Invece c’è sempre meno vigilanza, la Regione ha praticamente smantellato i volontari delle associazioni ambientaliste, preferendo assegnare soldi alle associazioni venatorie per cene mascherate da convegni.

L’emergenza bracconaggio in Italia

Ma il bracconaggio, purtroppo, è sempre più diffuso non soltanto in Veneto. La scorsa settimana le guardie volontarie del WWF hanno denunciato 20 cacciatori in Lombardia, di cui ben 13 nella sola provincia di Brescia. Il 100% dei cacciatori controllati è stato trovato in possesso di fauna selvatica protetta abbattuta e nella maggior parte dei casi utilizzava richiami acustici vietati. Tra questi vi era addirittura una persone priva di licenza per cacciare. Mentre in Toscana qualche giorno fa è stato abbattuto un Ibis eremita, specie rarissima e oggetto di un programma internazionale di reintroduzione ed è stato fermato uomo che cacciava senza licenza e munito di ben 58 tagliole.

Insomma, in Italia il bracconaggio è una vera e propria emergenza. Servono pene più severe e maggiori controlli! O rischiamo di perdere per sempre specie protette come le maestose aquile reali.

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Fonte: Andrea Zanoni (Facebook)

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