Il riscaldamento globale causa cambiamenti nell'aspetto di piante e fiori e gli insetti non sono più stimolati a impollinare
Secondo un nuovo studio, il riscaldamento globale causa cambiamenti nell’aspetto di piante e fiori e gli insetti impollinatori (come i bombi) non sono più stimolati a svolgere il loro ruolo nel favorirne la riproduzione.
Gli effetti devastanti della crisi climatica che ci troviamo a fronteggiare sono visibili negli ambiti più disparati, e stanno letteralmente distruggendo i vari ecosistemi naturali, soprattutto quelli più fragili e delicati. Il mondo dei fiori, per esempio, a causa del surriscaldamento globale sta subendo modifiche nei processi di impollinazione e riproduzione – e queste modifiche hanno un impatto importante anche sugli insetti che del loro polline si nutrono: cambiamenti nell’aspetto, nella forma e nel profumo dei fiori confondono gli insetti impollinatori che si trovano spiazzati.
Finora la relazione fra le modifiche delle caratteristiche dei fiori e gli effetti sugli insetti impollinatori non sono state troppo indagate, ma un recente studio belga ha provato a far luce sulla questione. I ricercatori si sono interessati particolarmente alla pianta di borragine (Borago officinalis) e a uno dei suoi insetti impollinatori, il bombo (Bombus terrestris). In primo luogo sono stati osservati i cambiamenti nell’aspetto della pianta e dei suoi fiori coltivata in serra a due temperature diverse – la prima a 21°C e la seconda a 26°C – e si è monitorato il comportamento dei bombi annotando quante volte gli insetti si avvicinassero alle piante coltivate a diverse temperature.
I risultati sono stati sorprendenti: l’esposizione delle piante a una temperatura ambientale più alta ha avuto effetti negativi su alcune sue caratteristiche fisiche (come, per esempio, la riduzione del numero dei fiori); inoltre, anche l’aspetto dei fiori appare diverso, con effetti sul numero delle ‘visite’ da parte dei bombi e sul loro comportamento alimentare.
Si è osservato infatti che i bombi hanno visitato le piante cresciute a 26°C quattro volte in meno rispetto alle piante cresciute a una temperatura più bassa. Quindi, l’aumento delle temperature a livello globale causato dai cambiamenti climatici riduce i livelli di impollinazione nelle piante (gli insetti non sono più adeguatamente stimolati a farlo) e la loro potenzialità riproduttiva.
Fonte: MDPI
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