Patsy, il cane eroe che ha salvato l’intero gregge di pecore dalle fiamme in Australia

Un eroico Border collie ha salvato un gregge di pecore da un muro di fuoco che ha raggiunto la sua fattoria in una città rurale australiana

Un eroico cane australiano ha salvato un gregge di pecore da un muro di fuoco che si stava avvicinando verso la loro fattoria, nella città rurale di Corryong.

Il cane, un incrocio tra un Kelpie e un Border Collie di nome Patsy, ha aiutato il suo amico umano a radunare il gregge lontano dalle fiamme, mettendo in sicurezza le pecore mentre il proprietario della fattoria cercava di domare l’incendio.

Un vero e proprio lavoro di squadra grazie al quale quasi tutte le pecore sono state messe in salvo.

Cath Hill, sorella del proprietario della fattoria, ha condiviso diverse foto e video dell’adorabile Petsy, cogliendo l’occasione per parlare dell’impatto che stanno avendo gli incendi australiani sulla vita di tutti.

Gli incendi in Australia stanno continuando ormai da mesi a devastare foreste, abitazioni e attività, rendendo necessaria in molti casi l’evacuazione dei residenti.
Si stima che almeno mezzo miliardo di animali selvatici abbiano purtroppo perso la vita nei roghi da settembre a oggi, ma anche gli animali d’allevamento restano spesso feriti o uccisi dal fuoco che si diffonde nelle praterie fino a raggiungere i centri abitati.

La situazione non sembra migliorare e, anzi, si prevede che le condizioni peggioreranno nel corso di questa settimana, con conseguenze drammatiche su animali, residenti e lavoratori, tra cui l’amico umano di Patsy.

Gli allevatori, in particolare, cercano di procurarsi acqua per i propri animali, costruiscono recinzioni per tentare di proteggerli dalle fiamme e, in alcuni casi, sono costretti a sparare a quelli che non si possono salvare.

I video e le foto di Patsy sono immediatamente diventati virali e Cath ha colto l’occasione per promuovere una raccolta fondi per le associazioni che stanno cercando di soccorrere e salvare gli animali feriti dagli incendi.

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