Con l'aumento di casi di Covid a Hong Kong cresce il numero di abbandoni di animali domestici. I rifugi di cani sono prossimi al collasso
A Hong Kong il numero degli animali domestici abbandonati o lasciati nei rifugi è cresciuto in maniera inquietante. E la causa sembrano essere le restrizioni anti-Covid legate all’aumento dei contagi. Anche pianificare un viaggio in aereo, infatti, è diventata un’impresa perché le compagnie aeree hanno ridotto nuovamente il numero di voli da e per Hong Kong e chi sceglie di viaggiare con il proprio animale a bordo deve fare i conti con lunghe liste d’attesa e prezzi esorbitanti.
E di fronte a questa situazione molti hongkonghesi optano per la soluzione più drastica: abbandonare il proprio amico a quattro zampe. Nella maggior parte dei casi cani e gatti vengono lasciati nei rifugi, già pieni di randagi e animali maltrattati.
Abbiamo visto un aumento del numero di proprietari che abbandonano i loro cani perché si stanno trasferendo – racconta Eva Sit, che lavora all’Hong Kong Dog Rescue – Con il Covid è diventato più difficile di prima viaggiare con il proprio animale domestico.
Le ultime settimane sono particolarmente frenetiche per Eva Sit e i suoi colleghi per via del boom di abbandoni.
I cani Cassius e Roxy sono stati portati al rifugio lo scorso 3 marzo da una collaboratrice domestica i cui datori di lavoro sono tornati a casa in Gran Bretagna qualche tempo.
Quando la colf è venuto a lasciarli ha pianto davvero tanto perché ovviamente li amava molto – raccontano dall’Hong Kong Dog Rescue – Si è presa cura di loro da quando erano cuccioli. E non è una sua responsabilità, ma dei suoi datori di lavoro”.
Sono infatti migliaia le famiglie che hanno deciso di lasciare Hong Kong per trasferirsi altrove, lasciando indietro i loro animali per motivi burocratici o economici.
I rifugi per animali sono al collasso
Il rifugio Hong Kong Dog Rescue accoglie in media circa 10 cani abbandonati al mese, il doppio rispetto al periodo pre-Covid e non ha più spazio visto che sono sempre di meno le persone disposte ad adottare un amico a quattro zampe.
Ogni ente di beneficenza è stato praticamente sovraccaricato – spiega Kirsten Mitchell, fondatrice del Kirsten’s Zoo, un altro centro di soccorso per animali – Le persone consegnano i loro pesci rossi, le loro tartarughe, non solo cani e gatti.
Export Vet, agenzia di viaggi per animali domestici, racconta di aver avuto un boom di richieste negli ultimi tre mesi e che al momento ha smesso di accettare prenotazioni. La società Ferndale Kennels and Cattery, invece, sta continuando ad accettare prenotazioni, ma ammette che i costi sono elevatissimi e l’organizzazione del viaggio è sempre più complessa a causa degli orari dei voli instabili.
Lo scorso anno Claire McLennan, un’australiana di 48 anni, ha dovuto lasciare il suo cagnolino ad Hong Kong in un rifugio per animali per via di una serie di ostacoli burocratici.
Sarebbe dovuto partire a gennaio e ora stiamo aspettando di sapere se Qantas farà volare animali domestici ad aprile – racconta la donna –È un membro della nostra famiglia. È molto triste. È difficile per i bambini.
Insomma, la situazione a Hong Kong è complicata e drammatica. E a pagare lo scotto sono i poveri animali…
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Fonte: Reuters
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