Bonus animali: fino a 900 euro per chi ha cani e gatti (e non supera questa soglia isee). Chi e quando può fare richiesta

Nel 2023 ci sarà davvero un bonus animali per chi ha un ISEE basso in modo da arginare il fenomeno del randagismo? Cosa preve la proposta?

AGGIORNAMENTO DEL 23/12/2022: Purtroppo l’emendamento non è stato confermato (ne parliamo in questo articolo Niente bonus animali: il contributo fino a 900 euro per chi ha cani e gatti sparito dalla Manovra)

In questi giorni sono in tanti a parlare del Bonus animali, ma è già attivo? Al momento si tratta di un emendamento firmato da Michela Brambilla al vaglio della manovra di bilancio. Come già vi abbiamo raccontato (leggi anche Bonus fino a 900 euro per chi ha cani o gatti, ecco a chi spetterebbe) la proposta ideata erogherebbe fino a 900 euro di bonus alle famiglie che possiedono cani e gatti. Si può già fare la richiesta?

Come funziona e come fare richiesta

La proposta, a firma di Michela Vittoria Brambilla,  prevede un bonus che verrà attribuito a un intestatario appartenente a un nucleo familiare con un ISEE non superiore ai 15 mila € annui. In questo caso l’importo ammonterà a un massimo di 450 € in totale.

Qualora, invece, il reddito fosse inferiore ai 7 mila € annui, l’importo massimo potrebbe arrivare a 900 €.

Come fare richiesta per ottenere il Bonus animali domestici?

Se l’emendamento verrà confermato nella legge di bilancio per fare domanda si dovrà attendere la circolare dell’INPS con i dettagli per  la presentazione della domanda in quanto l’incentivo verrebbe erogato prorpio dall’Istituto di Previdenza Sociale.

Le altre misure previste a sostegno degli animali

Ma non è tutto: nella legge di Bilancio 2023 al varo del nuovo Governo Meloni sono state portate all’attenzione anche altre misure per venire incontro alle famiglie con animali domestici come, ad esempio, la riduzione dell’IVA sugli alimenti e cure veterinarie per i nostri amici a quattro zampe.

Previsti inoltre il rifinanziamento del fondo per la lotta contro il randagismo, con un occhio di riguardo alle zone del Meridione e risorse per la transizione a un allevamento senza gabbie. (Leggi anche: Bonus animali domestici 2022: come funziona la detrazione fiscale e chi ne ha diritto )

Alcuni emendamenti prevedono di portare al 10% l’IVA sulle cure veterinarie e al 4% sugli alimenti. Per le prestazioni veterinarie finalizzate all’identificazione e al controllo della riproduzione, l’esenzione dall’IVA dovrebbe essere totalespiega l’attivista Michela Vittoria Brambilla in un post facebook

Questa manovra, che verrà discussa in aula per un’eventuale approvazione, rappresenta un incentivo alle adozioni e una forma di tutela per coloro che decideranno di accogliere in casa uno o più animali.

Chi sceglie di accogliere in casa un animale lo fa con la piena consapevolezza della responsabilità che l’impegno richiede, indipendentemente da un contributo, per il quale, in ogni caso, attendiamo una risposta nei prossimi tempi.

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