I ricercatori hanno messo a punto una boa dotata di occhi sporgenti, che potrebbe salvare milioni di uccelli marini dalle reti per pesci
I ricercatori hanno messo a punto una bizzarra boa fluttuante, dotata di occhi grandi e sporgenti, che potrebbe salvare milioni di uccelli marini dalla trappola delle reti per pesci.
Immaginate di essere una moretta codona (Clangula hyemalis) e di vedere un piccolo e delizioso pesciolino nell’acqua. Non appena però vi avvicinate al delizioso spuntino e lo catturate con il becco, colpite il muro di una rete quasi invisibile, andando incontro allo stesso (crudele) destino del pesce che vi accingevate a mangiare. Aldilà dell’ipotetico scenario, questo è un pericolo che purtroppo gli uccelli marini incontrano ogni giorno a causa di particolari reti da pesca dette da posta.
Si tratta di reti disposte verticalmente e tenute su da boe galleggianti che intrappolano i pesci che nuotano nel mare. Sono praticamente invisibili sott’acqua perché costituite da filamenti di nylon – un materiale molto diffuso nell’industria ittica di tutto il mondo, anche a causa del suo costo non elevato. Purtroppo, però, queste reti rappresentano un rischio non soltanto per i pesci, ma anche per molti altri uccelli marini che vivono nelle loro vicinanze – inclusi alcuni tipi di uccelli. Ad oggi non è stata ancora trovata una soluzione efficace per annullare gli ‘effetti collaterali’ delle reti da posta: si stima che ogni anno circa 400.000 uccelli marini rimangano imbrigliati nelle reti verticali. (Leggi: La boa-filtro made in Italy per rimuovere le microplastiche dai mari che ogni imbarcazione dovrebbe avere a bordo)
Un team di ricercatori del Regno Unito ha sviluppato una particolare boa fluttuante che mostra grandi occhi sporgenti e che può essere vista anche da una grande distanza. Quando la boa ondeggia nell’acqua, il palo su cui gli occhi si aggancia oscilla e gli occhi si muovono con il vento. Gli occhi sporgenti attivano negli uccelli dei neuroni che impediscono loro di avvicinarsi ad essi. A partire dall’anno scorso, i ricercatori hanno iniziato a lavorare per testare l’effetto di questo dispositivo sulla sopravvivenza degli uccelli marini, facendo prove nella baia di Küdema (Estonia). Quest’area protetta attrae ampie concentrazioni di uccelli marini invernali.
I ricercatori hanno osservato gli uccelli marini per quattro ore al giorno prima di posizionare le bizzarre boe per un periodo di studio durato 62 giorni. Il numero di esemplari di moretta codona rimasti impigliati nella rete è calato del 25% grazie alla presenza della boa. Ma non solo: dopo un paio di settimane gli uccelli hanno iniziato a nuotare più vicini alle boe. Si tratta di una soluzione semplice ed economica, che potrebbe essere sviluppata su larga scala per salvare ogni anno moltissimi uccelli marini.
Fonte: The Royal Society
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