Il nuvo presidente Biden potrebbe impiegare molto tempo prima di ripristinare le tutele della fauna selvatica cancellate da Trump
Nonostante gli sforzi, il nuovo presidente Biden potrebbe impiegare molto tempo prima di cancellare gli orrori e ripristinare le tutele della fauna selvatica cancellate da Trump. Biden ha già annunciato che fin dal primo giorno del suo mandato inizierà a lavorare per affrontare le modifiche di Trump all’Endangered Species Act e ad altre leggi.
Quando il presidente eletto varcherà la porta della Casa Bianca con il suo cane, erediterà un Migratory Bird Treaty Act che non protegge più gli uccelli, un Endangered Species Act annacquato e una politica che consente ai cacciatori di entrare in Alaska a strisciare nelle tane di orsi e lupi e sparare alle madri e ai loro cuccioli.
E questo solo negli Usa. L’amministrazione Trump ha concesso l’importazione delle carcasse di elefanti e rinoceronti in via di estinzione, nonché di leoni, come trofei di caccia, annullando il divieto della pratica emanata quando Biden era vicepresidente di Barack Obama. Non è una novità che Trump abbia indebolito le protezioni federali per la fauna selvatica. Quello che sta emergendo in questi giorni è che ci vorranno anni di duro lavoro, da parte dell’amministrazione Biden, per cancellare questi orrori e tutelare gli animali.
“Negli ultimi quattro anni, l’amministrazione Trump ha fatto gli straordinari per indebolire l’Endangered Species Act, ignorando gli avvertimenti degli scienziati di tutto il mondo sul fatto che stiamo attraversando una crisi di estinzione senza precedenti”, ha detto Noah Greenwald, direttore delle specie in via di estinzione presso il Center for Biological Diversity.
Oltre a indebolire le protezioni per la fauna selvatica, l’amministrazione Trump non ha fatto molto per mitigare i cambiamenti climatici, favorendo l’industria del petroliuo. L’anno scorso, due importanti rapporti elaborati da scienziati di tutto il mondo hanno sostenuto la scoperta che l’attività umana abbia innescato il sesto grande evento di estinzione, minacciando di spazzare via la fauna selvatica su vasta scala.
Nel maggio 2019, un gruppo delle Nazioni Unite ha stabilito che 1 milione di specie rischia l’estinzione – “più di qualsiasi altro periodo della storia umana”.
Quattro mesi dopo, i migliori ornitologi del governo Usa e del mondo accademico hanno riferito che 3 miliardi di uccelli sono scomparsi in Nord America negli ultimi 50 anni. Certo, non può essere solo colpa di Trump ma alla luce di questi dati allarmanti, la vecchia amministrazione avrebbe dovuto fare il possibile per mitigare i danni. Invece ha fatto esattamente il contrario.
Diversa sembra la storia di Biden che già da senatore ha co-sponsorizzato la legislazione per vietare la pratica dell’allevamento di animali da far uccidere ai cacciatori. E a marzo durante le primarie presidenziali democratiche, ha sostenuto il divieto di portare via trofei di caccia dall’Africa.
“Per decenni, l’Endangered Species Act ha protetto la nostra fauna selvatica più vulnerabile dall’estinzione”, ha detto Biden sulla sua pagina Facebook . “Ora, il presidente Trump vuole buttare via tutto. In un momento in cui il cambiamento climatico sta spingendo il nostro pianeta sull’orlo del baratro, dovremmo rafforzare le protezioni, non indebolirle”, ha detto.
For decades, the Endangered Species Act has protected our most vulnerable wildlife from extinction. Now, President Trump…
Posted by Joe Biden on Monday, August 12, 2019
Cosa può fare Biden
L’amministrazione di Biden dovrebbe iniziare a redigere una politica per invertire le nuove regole di Trump il giorno in cui entrerà in carica per avere i primi progressi nel 2021. Dovrebbe subito partire dall’Endangered Species Act e dal trattato sugli uccelli, redigere una bozza di politica legale, sottoporla a un commento pubblico, quindi scrivere una bozza finale. Un processo che solitamente richiede più di un anno.
I tribunali federali potrebbero aver facilitato il lavoro di Biden. I giudici hanno ripetutamente respinto le regole ambientali di Trump, inclusa la sua recente decisione di non multare i privati cittadini e l’industria quando uccidono involontariamente un numero enorme di uccelli. Il trattato sugli uccelli ha invitato le industrie a coprire le fosse dei residui di petrolio che gli uccelli confondono con i corpi idrici. E decine di uccelli muoiono ogni anno dopo esservi atterrati.
Nonostante le perdite in tribunale, Trump è riuscito a revocare almeno 125 regolamenti ambientali. Sara Amundson, presidente del Fondo legislativo della Humane Society, ha detto che l’amministrazione Trump “ha lanciato una guerra totale contro la fauna selvatica”.
Per anni, i repubblicani del Congresso hanno cercato senza successo di cambiare l’Endangered Species Act a beneficio dell’industria, degli allevatori e degli agricoltori a cui erano state limitate pratiche che gli scienziati consideravano dannose per la fauna selvatica. Ma l’amministrazione Trump ha trovato il modo per raggirare questo limite, introducendo nuove regole che preservavano le protezioni per piante e animali “in via di estinzione”, ma le cancellavano per quelli elencati come “minacciati”, uno stato meno pericoloso.
Rientrare nell’accordo di Parigi
Anche se non riguarda direttamente gli animali, Biden ha già annunciato che intende riportare gli Usa all’interno dell’accordo sul clima di Parigi, stipulato durante la COP21.
Promesse che speriamo si traducano in realtà.
Fonti di riferimento: The Washington Post
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