Lo sapete che esiste un traffico internazionale di bertucce dal nord Africa all'Italia? Fermiamo questo orribile traffico di animali esotici, la petizione
Li tengono in casa, come se fossero dei “pet”. Questo però, per degli animali selvatici abituati a vivere a stretto contatto con i loro simili, non solo è sbagliato, ma è fonte di sofferenze inaudite.
Sapete che esiste un traffico internazionale di bertucce dal nord Africa all’Italia? L’ultima conferma arriva dalla commovente storia di 5 bertucce salvate dal traffico internazionale e ospitate da LAV presso il Centro di recupero per animali esotici e selvatici di Semproniano, in Toscana.
Provenienti da sequestri e detenute in condizioni di illegalità o maltrattamento, sono state salvate grazie al progetto internazionale Born to Be Wild e 4 di loro hanno finalmente costituito una “famiglia”, superando problemi fisici e comportamentali, anche molto gravi.
Si tratta di animali sequestrati a privati che li detenevano in condizioni non idonee e in violazione delle normative. Animali che al momento del ritrovamento si presentavano in condizioni di forte stress psicofisico, privati di un normale rapporto con i propri simili e costretti a vivere per anni in spazi angusti e non adatti alle loro necessità etologiche.
#BORNTOBEWILD, firma contro il traffico illegale di animali!
Oggi vi raccontiamo le storie di Rocket, Lucy, Buddy e Calogero, le prime 4 bertucce 🐵 che abbiamo salvato dal traffico illegale! Ora vivono insieme nel Centro di recupero di Semproniano e hanno formato una FAMIGLIA 🧡 Se sono salve è grazie al Progetto #BORNTOBEWILD, realizzato da noi di LAV e dall'Associazione Stichting AAP in collaborazione con Carabinieri – ragruppamento CITES. Guarda come stanno ora nel video e aiutaci a fermare il traffico di animali esotici! Firma la petizione #NONTRAFFICOANIMALI 👉 www.change.org/nontrafficoanimali
Posted by LAV on Monday, July 20, 2020
Ora si sta lavorando per rimediare ai gravi danni psicologici e fisici, subiti durante le lunghe prigionie in casa di privati oppure in sistemazioni inadeguate. Le bertucce sono infatti animali fortemente sociali, e la cattività in solitudine è per loro una vera e propria violenza, senza considerare che sono animali in via d’estinzione e che ormai ne esistono più individui in cattività che in natura.
Oggi queste bertucce stanno tornando a vivere e hanno finalmente costituito una “famiglia” dove poter esprimere i naturali comportamenti sociali, così importanti in particolar modo per la loro specie.
Ma la la loro storia riaccende i riflettori su un’importante petizione indirizzata al Ministro dell’Ambiente Costa per fermare il commercio di animali esotici nel nostro Paese, che solo Italia ha un giro d’affari di 2 miliardi di euro l’anno.
Per questo si chiede di:
- Vietare la riproduzione, la vendita e il commercio intracomunitario e di esportazione degli animali esotici nati in cattività e delle loro parti derivate (ossa, pelli, zanne).
- Trasformare la Convenzione di Washington (CITES) – che regolamenta il commercio delle specie minacciate di estinzione – in un Accordo internazionale per il controllo del divieto di commercio di tutti gli animali esotici.
- Creare un registro obbligatorio di tutti gli animali esotici presenti sul territorio italiano ed europeo.
- Restringere immediatamente il commercio delle specie esotiche in vista di un totale e definitivo bando di tutte le specie a livello europeo.
- Inasprire le pene e intensificare le attività di repressione del traffico illegale.
Per firmare la petizione che chiede di dire stop al commercio di animali esotici clicca qui
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