Nuova fuoriuscita di petrolio in Alaska: a rischio 340 beluga

Ancora petrolio in mare, ancora pericolo per i beluga della Baia di Cook, in Alaska. Sabato 1° aprile si è verificato un guasto a un oleodotto che collega due piattaforme petrolifere sotto il mare. Si tratta di un delicatissimo habitat. Oltre 340 beluga sono minacciati da questa ennesima perdita di petrolio

Ancora petrolio in mare, ancora pericolo per i beluga della Baia di Cook, in Alaska. Sabato 1° aprile si è verificato un guasto a un oleodotto che collega due piattaforme petrolifere sotto il mare. Si tratta di un delicatissimo habitat. Oltre 340 beluga sono minacciati da questa ennesima perdita di petrolio.

Gli animali, in via d’estinzione, dovranno dunque vedersela con la perdita che ha avuto origine da un oleodotto che collega due piattaforme di produzione di energia di proprietà della Hilcorp. La società ha chiuso entrambe le piattaforme dopo aver appurato il guasto ma l’oleodotto è tornato operativo anche se a pressione ridotta.

Secondo le stime di Hilcorp, sarebbero finiti in mare meno di 40 litri di petrolio ma l’Alaska Department of Environmental Conservationnon (ADEC) non ha confermato tale cifra.

Kristin Ryanm a capo del settore prevenzione dell’Adec ha detto: “Non sappiamo se ci sono ancora perdite. La pressione ridotta dovrebbe ridurre al minimo la quantità rilasciato dalla perdita e non abbiamo visto altro da quel momento, ma non siamo in grado di confermarlo”.

La popolazione di beluga che nuota al largo della costa è considerata a rischio dal 2008 dal governo federale e più di 3.000 miglia quadrate sono un habitat critico protetto dal 2011.

L’incidente è avvenuto in un’area che è anche sede di altri mammiferi in via di estinzione, tra cui il leone marino di Steller e la megattera.

L’Adec non ha avvistato animali nell’area della fuoriuscita. Sabato sono stati effettuati tre voli ma per fortuna nessun animale nuotava vicino all’oleodotto. Quest’ultimo, a regime, può contenere fino a 461 barili di petrolio.

La Hilcorp non è nuova a incidenti di questo tipo. Sempre nella Baia di Cook, in Alaska, a febbraio si è verificata una fuoriuscita di gas che ha messo a rischio ancora una volta i beluga. La perdita è durata oltre un mese.

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“In un primo momento, ho sperato che la notizia di quest’ultima perdita di petrolio fosse un pesce d’aprile. Sembrava impossibile che ce ne fosse un’altra di Hilcorp così presto. Siamo davvero preoccupati per i beluga della Baia di Cook con il doppio smacco di una fuoriuscita di petrolio e di fughe di gas nella stessa stagione”, ha detto Miyoko Sakashita, a capo del programma oceani del Centro per la diversità biologica.

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Non era affatto un pesce d’aprile.

Francesca Mancuso

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