Beau, piccolo di echidna orfano allattato dal palmo della mano

Beau è un cucciolo di echidna rimasto orfano. Ha soli 30 giorni e se non fosse stato ritrovato lungo un percorso in un campeggio sulle coste del Nuovo Galles del Sud, in Australia, sarebbe sicuramente morto. Ora, per fortuna, ha di nuovo una mamma, anche se umana, e viene curato amorevolmente al Taronga Wildlife Hospital di Sydney.

Beau è un cucciolo di echidna rimasto orfano. Ha soli 30 giorni e se non fosse stato ritrovato lungo un percorso in un campeggio sulle coste del Nuovo Galles del Sud, in Australia, sarebbe sicuramente morto. Ora, per fortuna, ha di nuovo una mamma, anche se umana, e viene curato amorevolmente al Taronga Wildlife Hospital di Sydney.

Come tutti i piccoli di echidna, o formichiere spinoso, appartenente alla famiglia dei Tachiglossidi e rimasto immutato fin dalla preistoria, anche Beau in natura sarebbe rimasto prima nel marsupio di sua madre e poi nascosto in una tana scavata nel terreno. Per questo è debole e stressato, mentre la sua mamma adottiva, che si chiama Annabelle, anche se non aveva mai visto un echidna così piccolo prima d’ora, sta facendo di tutto per tenerlo al sicuro e farlo crescere sano e forte.

Come spiega il blog del Taronga Wildlife Hospital, Beau è una creatura straordinaria non solo per il modo in cui si è aggrappato alla vita, o per il fatto che appartiene all’unica specie di mammiferi, insieme all’ornitorinco, che depone le uova. Beau è unico soprattutto perché rappresenta una delle rare occasioni vedere un echidna di così tenera età, proprio perché di solito restano nelle loro dimore sotterranee, ben al sicuro da occhi indiscreti, almeno fino ai 7 mesi.

baby echidna beau

baby echidna 3

Il suo sesso non è ancora conosciuto e bisognerà aspettare qualche mese prima di poterlo stabilire. Nel frattempo, la mamma surrogata farà di tutto per superare i problemi che pone la cura di un esserino così particolare. In un dolcissimo video spiega come nutre Beau, versando il latte sul palmo della mano, goccia a goccia, attraverso un dosatore. Questo perché l’insolito mammifero allatta i suoi cuccioli attraverso delle ghiandole poste sulla schiena, non attraverso capezzoli di cui è sprovvisto.

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