Basta allevamenti di animali da pelliccia in Europa, vanno vietati una volta per tutte

In alcuni Stati comunitari gli animali vengono ancora allevati per le loro pellicce. E' ora di dire basta a questi orrori. L'Iniziativa dei Cittadini Europei chiede di vietare una volta per tutte ogni tipo di allevamento di animali da pelliccia nei territori dell'Unione europea

Oltre 18 milioni gli animali rinchiusi negli allevamenti da pelliccia in condizioni disumane e uccisi ogni anno con metodi mostruosi per il loro pregiato mantello. Questi sono i dati dell’industria delle pellicce nell’Unione europea.

Di recente la prima indagine mai condotta in Romania ha svelato le agghiaccianti pratiche con cui i cincillà vengono allevati, fatti riprodurre e uccisi. (Leggi anche: Viaggio nell’orrore degli allevamenti di cincillà: cosa ha svelato la prima inchiesta mai realizzata in Romania)

Sebbene già 14 Stati membri abbiano vietato di allevare visoni, volpi, cincillà e altri animali nei loro confini la crudeltà inaudita di questo business sanguinario continua a essere portata avanti nei restanti Paesi comunitari. E i cittadini europei non sono più disposti ad accettarlo.

A marzo è stata infatti registrata l’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) Fur Free Europe, la petizione con la quale la popolazione europea chiede alla Commissione Ue di presentare una proposta legislativa che vieti:

  • la detenzione e l’abbattimento di animali allo scopo esclusivo o principale di produrre pellicce
  • l’immissione sul mercato dell’UE di pellicce di allevamento e di prodotti che le contengono

L’obiettivo è l’eliminazione definitiva di tutti gli allevamenti di animali da pelliccia dal suolo europeo, una forma di mercato in netto contrasto con i principi etici e di benessere animale, che non può continuare a esistere.

Senza tralasciare poi l’impatto ambientale e i rischi per la salute umana e per quella degli animali, come la pandemia di Covid-19 e la trasmissione del virus SARS-CoV-2 dai focolai ci ha dimostrato.

Per quanto l’industria delle pellicce sia in declino rispetto agli anni passati non si può non considerare il ruolo svolto dall’Unione Europea in questo business. L’Ue continua a essere tra i maggiori produttori e importatori di pellicce mondiali. Tutto ciò non è più tollerabile.

La raccolta firme, iniziata ufficialmente nel maggio 2022, si concluderà esattamente tra un anno, il 18 maggio 2023. Puoi apporre la tua firma QUI e chiedere che gli allevamenti di pellicce, le pellicce stesse e sue parti siano messi al bando in Europa una volta per tutte.

Fonte: ICE

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