Appena sei mesi fa, Basil è stato trovato affamato, povero e incapace di vedere. Il trovatello, infatti, era assolutamente cieco e non poteva fare più di un paio di passi senza sbattere contro qualcosa. Forse per questo era stato abbandonato. Ma ora, grazie ad un innovativo gadget dall'America, Basil sembra un angelo con le ali che vola verso una nuova vita. E i suoi soccorritori sperano che saranno in grado, ora, di trovare una famiglia che lo adotti e lo ami per sempre.
Appena sei mesi fa, Basil è stato trovato affamato, povero e incapace di vedere. Il trovatello, infatti, era assolutamente cieco e non poteva fare più di un paio di passi senza sbattere contro qualcosa. Forse per questo era stato abbandonato. Ma ora, grazie ad un innovativo gadget dall’America, Basil sembra un angelo con le ali che vola verso una nuova vita. E i suoi soccorritori sperano che saranno in grado, ora, di trovare una famiglia che lo adotti e lo ami per sempre.
Il merito è dell’associazione West Yorkshire Dog Rescue, che lo ha recuperate, ma anche di Sylvie Bordeaux, che ha inventato la struttura a forma di ali, chiamata “Muffin’s-halo” e venduta ora dalla Pet Business. Muffin, infatti, è il nome del suo barboncino nano, che a 12 anni anni ha perso la vista per via della cataratta. La sua mamma umana, allora, ha sviluppato le ali per aiutarlo a sentirsi sicuro e per assicurarsi che non potesse ferirsi sbattendo contro gli oggetti.
Le ali, un po’ come i carrellini per i cani disabili, sono un prodotto progettato su misura con un anello che va a finire intorno alla testa del cane e lo protegge dalle pareti e da altri oggetti, come una sorta di piccolo sistema di allarme personale. Leggero e confortevole, si adatta a ogni cane grazie a un imbracatura in velcro. Le ali, invece, proteggono il collo e la zona delle spalle.
Questo dispositivo non dà fastidio durante le attività quotidiane, e fa apparire i pelosi che lo portano come dei deliziosi angioletti. Lo dimostra benissimo Basil, che ora è finalmente in grado di correre liberamente, senza procurarsi ferite e lividi. Le ali, infatti, gli hanno insegnato ad allontanarsi dai pericoli.
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Roberta Ragni
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