Abbattuta la giovane balenottera minore che si era arenata nel Tamigi

La balenottera rimasta incastrata in una chiusa del Tamigi, a Londra, è stata abbattuta per “porre fine alle sue sofferenze”.

Si era arenata per due volte in meno di 24 ore, ma poi non ci sarebbe stato nulla da fare. Così, la balenottera che era rimasta incastrata in una chiusa del Tamigi, a Londra, domenica scorsa, è stata abbattuta per “porre fine alle sue sofferenze”. Abbattere un animale in questi e in casi simili rimane sempre la scelta predominante. Perché?

Centinaia di persone si erano radunate lungo le rive del fiume nel sud-ovest di Londra dopo che la giovane balena (una balena di Minke o Balaenoptera acutorostrata o Balaenoptera bonaerensis) di quasi 4 metri era stata avvistata per la prima volta. Era stata liberata in un primo momento a Richmond Lock, per poi rimanere nuovamente bloccata a Teddington.

Già in quel frangente i soccorritori del British Divers Marine Life Rescue (BDMLR) avevano affermato che la balena aveva difficoltà a nuotare poiché “le sue riserve di forza sembrano essere compromesse”.

Poco ci è voluto, poi, perché decidessero di procedere all’abbattimento della balenottera dopo aver registrato le profonde ferite che le avevano compromesso la mobilità.

Prima dell’eutanasia, dicono, si è fatto “il possibile per alleviare le sofferenze dell’animale in questa triste situazione”.

Ma perché procedere sempre a un abbattimento? Dan Jarvis, del BDMLR, ha dichiarato: “A volte molti esemplari rimangono bloccati per caso, ma di solito purtroppo il motivo è che sono già gravemente malati o gravemente feriti”.

Che dire: noi vediamo solo una balenottera in meno in un mare già in grave sofferenza.

Fonte: BDMLR

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