Cecil: nessuna conseguenza per Walter Palmer, l’uomo che ha ucciso il leone simbolo dello Zimbabwe

Walter Palmer ha ammesso di aver ucciso Cecil, il leone simbolo dello Zimbabwe, ma ha sempre negato di aver agito illegalmente. L’uomo, un dentista statunitense, non sarà perseguito dalla legge perché aveva ottenuto una legale autorizzazione per la caccia.

Walter Palmer ha ammesso di aver ucciso Cecil, il leone simbolo dello Zimbabwe, ma ha sempre negato di aver agito illegalmente. L’uomo, un dentista statunitense, non sarà perseguito dalla legge perché aveva ottenuto una legale autorizzazione per la caccia.

Si tratta di quanto dichiarato dai funzionari dello Zimbabwe. Nonostante le proteste che si sono sollevate a livello internazionale dopo la morte di Cecil – una creatura senza colpe – il suo assassino almeno per il momento non subirà alcuna conseguenza per quel gesto crudele e insensato.

Il ministro dell’Ambiente dello Zimbabwe ha spiegato che Walter Palmer non può essere accusato perché tutti i documenti sono in regola. Sarebbe dunque giunto il momento di rivedere le modalità di rilascio delle licenze di caccia in questo Paese.

Inizialmente il ministro dell’Ambiente aveva richiesto l’estradizione per Walter Palmer in modo che potesse essere processato in Zimbabwe. Tuttavia ora pare che l’uomo non abbia infranto nessuna legge.

Nel frattempo continua il processo che vede imputato Theo Bronkhurst, la guida che ha accompagnato Palmer durante l’uscita di caccia che ha portato all’uccisione di Cecil. Bronkhurst è stato accusato di non aver impedito un’azione di caccia illegale, ma nega tutto al riguardo.

Già a fine agosto Palmer è tornato al lavoro nel proprio studio dentistico negli Stati Uniti. Pare che l’uomo abbia pagato 50 mila dollari per poter partecipae alla caccia al leone all’interno della riserva più grande dello Zimbabwe.

Palmer ha fatto presente alla stampa che se fosse stato a conoscenza dell’importanza del leone Cecil per lo Zimbabwe, non lo avrebbe ucciso. L’uomo ha dichiarato che nel suo gruppo di caccia nessuno era a conoscenza del nome di quel leone. Resta il fatto che un animale è stato ucciso brutalmente e ingiustamente solo per ottenere un trofeo di caccia e che, di questo passo, purtroppo nessuno pagherà alcuna conseguenza per le proprie azioni.

Marta Albè

Fonte foto: Star Tribune

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