Ara di Spix: il pappagallo blu torna a popolare le foreste in Brasile, grazie ad un progetto che vuole salvarlo dall’estinzione

I bellissimi pappagalli blu della specie Ara di Spix stanno tornando in natura all'interno di una riserva a Curaçá, nel nord-est del Brasile, grazie allo straordinario lavoro di una ONG tedesca che tenta di salvarli dall'estinzione. A dicembre altri 12 esemplari saranno liberati

Finalmente una bella notizia che riguarda gli animali e in particolare l’Ara di Spix (Cyanopsitta spixii), il pappagallo blu diventato particolarmente noto dopo il cartone animato Rio che lo vede protagonista.

Questa specie è estinta in natura già da diversi anni ma un bel progetto di ripopolamento è attualmente in corso e la liberazione di nuovi esemplari è prevista a breve.

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A curarlo è l’Association for the Conservation of Threatened Parrots (ACTP), ONG tedesca il cui scopo è proprio proteggere i pappagalli che rischiano l’estinzione.

I primi 8 esemplari nati in cattività sono stati liberati in una riserva naturale a Curaçá, nel nord-est del Brasile già a giugno ma nuove liberazioni sono previste nei prossimi mesi come hanno già annunciato sui social i volontari di ACTP.

Intorno al 10 dicembre altri 12 esemplari di Ara di Spix torneranno in natura. Come si legge:

Questa integrazione della popolazione selvatica è importante e continuerà ogni anno per molti anni a venire fino a quando la popolazione selvatica non sarà fiorente. Garantisce le migliori possibilità di successo per l’Ara di Spix, il suo habitat e tutte le specie che lo condividono con loro. Un vero tributo al popolo di Curaça.

Purtroppo uno dei primi pappagalli blu liberati a giugno è morto a causa di un predatore, ma come ha ricordato il dottor Cromwell Purchase, direttore dell’ACTP Brasile e del Centro di rilascio di Spix a Caatinga, questo fa parte della natura:

Abbiamo sempre saputo che questo giorno sarebbe arrivato. La natura sarà dura e i nostri uccelli liberati saranno soggetti a tutti questi eventi naturali di vita e di morte. Siamo comunque addolorati per la perdita di un uccello così speciale. Ma ciò non ci impedisce di andare avanti per potenziare il più possibile la popolazione nei prossimi anni.

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Fonte: ACTP

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