L’abbondanza di piogge e la crescita di alcuni fiori sono i fattori alla base di un ampliamento della popolazione di questi insetti
L’abbondanza di piogge e la crescita dei due fiori preferiti da queste particolari api potrebbero essere i fattori alla base di un ampliamento della popolazione di questi insetti nativi dell’Australia occidentale.
Migliaia di api ‘pelosine’ stanno emergendo dai loro enormi alveari nell’Ovest dell’Australia, dopo che un anno di piogge al di sopra della media ha favorito la fioritura di alcuni fiori selvatici. Il nome scientifico di questo insetto è Amegilla dawsoni, emerge dal terreno a intervalli di qualche settimana per nutrirsi e per creare nuovi rifugi per raccogliere polline e uova. Nella Hamelin Station Reserve, proprietà gestita dall’associazione Bush Heritage Australia, sono comparsi più di 5.000 rifugi di api: si tratta di una delle più grandi colonie di api della storia recente.
Queste api non sono affatto pericolose: solo le femmine sono dotate di pungiglione, ma basta mantenere la calma per evitare che possano pungere. L’obiettivo principale di questi insetti è l’accoppiamento: i maschi emergono dai loro rifugi prima delle femmine e preparano il terreno; le femmine invece emettono un ferormone ancor prima di emergere per attrarre le colonie di maschi nel loro rifugio. Una sola femmina è in grado di attirare fino a 20 maschi, ognuno che combatte per l’accoppiamento: quando la femmina è stata fecondata, i maschi perdono interesse e si allontanano.
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Una volta fecondate, le femmine iniziano a fare un tunnel nel terreno (che può arrivare a misurare 2 cm di diametro e 30 cm di lunghezza) per proteggere le uova: le pareti interne di questo tunnel sono ricoperte di cera, e ospitano anche polline e nettare in diverse cellette. Alla fine del lavorio, l’ape chiude tutte le cellette in modo che le uova possano crescere e svilupparsi, avendo a disposizione nutrimento sufficiente. Dopo questo immenso sforzo l’ape, esausta, muore. Si tratta di un ciclo di vita breve e impegnativo. Le favorevoli condizioni climatiche di quest’anno hanno permesso alla colonia di crescere oltre ogni più rosea previsione.
In Australia oltre 2.000 specie di api indigene sono Amegilla dawsoni: questa specie si è evoluta dalle vespe, da cui hanno ereditato un comportamento ‘più primitivo’, più schivo e meno sociale che ha permesso loro di resistere ai processi di estinzione meglio di quanto abbiano saputo fare le altre popolazioni di api indigene nel resto del mondo, minacciate di scomparire.
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Fonte: The Guardian / Western Australian Museum