Le api mellifere vivono sempre meno: colpa, probabilmente, di agenti patogeni o dell'inquinamento di origine antropica
Le api sono sempre più fragili e minacciate di estinzione: perdita dell’habitat, uso dei pesticidi, agricoltura intensiva, inquinamento dell’aria e aumento delle temperature sono fra i fattori che maggiormente minacciano la sopravvivenza di questi insetti piccoli ma preziosi.
Un nuovo studio condotto dai ricercatori dell’Università del Maryland ha dimostrato che la durata della vita delle api mellifere si è drasticamente ridotta dagli anni ’70 ad oggi: si stima una riduzione dell’esistenza di questi insetti di oltre il 50% negli ultimi cinquant’anni. Cicli di vita più brevi si traducono in una diminuzione importante del numero di individui nelle colonie, nonché nei processi di impollinazione e produzione di miele.
È bene sottolineare che non ci stiamo riferendo a insetti che muoiono per effetto di qualche agente patogeno o per le conseguenze dirette dell’inquinamento. Si tratta di api che muoiono per cause naturali alla fine del loro ciclo di vita – solo che questo è incredibilmente più breve rispetto a pochi decenni fa.
Nel tentativo di capire le ragioni dietro questa diminuzione dell’esistenza delle api mellifere, i ricercatori si sono concentrati sull’analisi di fattori quali stress ambientale, malattie, parassiti, esposizione ai pesticidi e nutrizione, ma anche fattori genetici evolutivi.
Le api coinvolte nello studio hanno vissuto in laboratorio dal momento della nascita fino alla fine della loro vita, in un ambiente “controllato” che permettesse agli scienziati di comprendere quali potessero essere i fattori che più contribuiscono alla diminuzione della durata della loro vita. All’interno del laboratorio sono state ricreate condizioni di vita identiche a quelle di un ambiente naturale.
Come abbiamo anticipato, i ricercatori hanno osservato una durata della vita di questi insetti incredibilmente breve – solo 17,7 giorni contro i 34,3 giorni di vita vissuti da un’ape degli anni ’70. I ricercatori hanno ipotizzato una sorta di contaminazione virale di basso livello o esposizione a pesticidi avvenuta già durante il loro stadio larvale, mentre hanno escluso una componente genetica nella riduzione della longevità.
Ma si tratta solo di una prima osservazione: le risposte agli interrogativi degli scienziati sulla salute delle api mellifere sembrano essere ancora lontane. I prossimi passi per i ricercatori saranno quelli di confrontare le tendenze nella durata della vita delle api negli Stati Uniti e in altri Paesi, per confrontare i diversi livelli di inquinamento e di degradazione dell’ambiente.
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Fonte: Scientific Reports
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