Il 2022 è l’Anno della Tigre: celebriamo questo meraviglioso felino che sta lottando per la sua sopravvivenza

È appena iniziato l'Anno della Tigre, ma come a che punto siamo con la conservazione di questo maestoso felino? La popolazione delle tigri sta aumentando in natura, ma sono necessari troppi sforzi per tutelarle

Siamo entrati ufficialmente nell’Anno della Tigre, o almeno secondo l’oroscopo cinese. Per essere più precisi si tratta dell’anno della “Tigre d’Acqua”, una combinazione rara che ogni 60 anni. Da sempre questo maestoso felino è considerato simbolo di coraggio, forza e determinazione. Tuttavia, questi animali in natura non se la passano proprio benissimo e devono ancora lottare per loro sopravvivenza, costrette ad affrontare numerose sfide: frammentazione dell’habitat, sfruttamento negli zoo e nei circhi e conseguenze della crisi climatica. Ma c’è una buona notizia: il declino delle tigri è in calo in gran parte del mondo, come confermato dal WWF.

Nell’ultimo report Impact on Tiger Recovery 2010-2022 del WWF, che riassume un decennio di sforzi per la conservazione della tigre, arrivano dati confortanti sulla crescita delle popolazione delle tigri.

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I dati confortanti sulle tigri

In generale il numero complessivo delle tigri che vivono in natura sta aumentando, ma l’areale di distribuzione ha continuato a diminuire e oggi le tigri oggi confinate su una superficie pari al 5% dell’areale storico.

Nel precedente anno della Tigre, il 2010, è nata la Global Tiger Initiative ed è stato convocato il primo Tiger Summit di San Pietroburgo. L’iniziativa ha innescato una collaborazione internazionale tra i governi dei 13 Paesi del mondo dove vivono le tigri. Tale evento ha rappresentato un punto di svolta nella storia della conservazione della tigre e un importante impegno politico.

Tra le belle notizie, inserite anche nel report appena pubblicato dal WWF, rientra la nascita in Cina della più grande area protetta al mondo dedicata alla tigre e di un parco nazionale in Russia, chiamato Terra del Leopardo, dove il numero di tigri è triplicato. Inoltre, il documento spiega come nel Royal Manas National Park del Bhutan l’uso dello Spatial Monitoring and Report Tool (SMART) e altre misure di conservazione abbiano portato a un raddoppio del numero di tigri dal 2012.

Il rapporto presenta anche la Khata Forest Conservation Area, che è passata da soli 115 ettari di foresta a 3.800, coinvolgendo più di 6.000 membri della comunità e amministratori della terra. Questo corridoio che sorge tra India e Nepal, recentemente premiato per l’eccellenza nella conservazione, è stato attraversato da 46 tigri negli ultimi cinque anni.

Ma sono ancora troppe le minacce per questi grandi felini

I progressi nella conservazione delle tigri ci sono stati e devono essere celebrati, ma spesso si tratta di traguardi fragili e non del tutto uniforme in tutte le aree dell’Asia. Ad esempio, le tigri stanno subendo un allarmante declino in Malesia e in Cambogia, mentre in Laos e in Vietnam questi felini sono praticamente estinti.

Mentre riflettiamo sul decennio di azioni messe in campo per proteggere le tigri, non dimentichiamoci che questi straordinari feline sono ancora gravemente minacciati da bracconaggio e perdita di habitat. – sottolinea Margaret Kinnaird, leader del WWF Wildlife Practice – Se vogliamo che questo aumento continui, i governi devono fare di più, in particolare in alcune parti del sud-est asiatico.

Un evento cruciale per la conservazione della specie sarà il 2° Global Tiger Summit del 5 settembre 2022 in programma a Vladivostock, in Russia. I capi di stato e i ministri dei Paesi ricadenti nell’area di distribuzione delle tigri si riuniranno con altri leader mondiali e con organismi intergovernativi, ONG ed esperti di conservazione, per mettere a punto la prossima fase del piano di recupero globale delle tigri.

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Fonte: WWF

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