Zoomarine: no al nuoto con i delfini per il pubblico, il Consiglio di Stato respinge l’appello del delfinario di Roma

Vietato nuotare in vasca con i delfini. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato in risposta all'appello del parco acquatico Zoomarine. Il pubblicò non potrà entrare in acqua con i cetacei partecipando a queste desolanti attività, che di educativo hanno davvero ben poco

Un importante passo per i delfini reclusi presso Zoomarine. Nel parco divertimenti e acquatico sito in provincia di Roma il pubblico non potrà nuotare in vasca con gli animali. Lo ha deciso il Consiglio di Stato, che di recente ha respinto l’appello presentato dalla struttura.

Zoomarine aveva infatti tentato di reintrodurre nelle sue attrazioni questa offerta tramite una disposizione che la consentiva illegittimamente. Lo rende noto la LAV, la Lega Anti Vivisezione, che ha seguito la causa sin dagli albori.

Il Consiglio di Stato ha stabilito, infatti, che non vi sono elementi in grado di dimostrare che queste iniziative non abbiano controindicazioni “sotto i profili della salute dell’animale e dell’incolumità per l’essere umano, e dunque siano conformi al principio di benessere degli animali enunciato in ambito sovranazionale”.

La battaglia legale

Il nuoto con i delfini era stato introdotto nel programma del parco anni prima quando il Decreto-deroga del 20 dicembre 2017 consentiva “l’ingresso in vasca ai soggetti che partecipano attività di educazione e sensibilizzazione del pubblico in materia di conservazione della biodiversità con i delfini”, si legge sul provvedimento.

Nel 2019 il Tar del Lazio aveva vietato questa forma di divertimento perché causa di ulteriore stress per gli animali, già costretti a esibirsi in ridicole scenografie. Era seguita la richiesta d’appello del parco con un primo no da parte del Consiglio di Stato. Poi il nuovo ricorso.

La LAV spiega che Zoomarine aveva presentato un progetto scientifico dal titolo Monitoraggio del benessere dei delfini in relazione ai programmi di interazione con il pubblico, che nel suo svolgimento prevedeva una sessione in vasca.

Questo “progetto scientifico” che sulla carta voleva misurare lo stress degli animali tramite campionamenti dello sfiato e del sangue, non è altro che una mini-esperienza in acqua con i delfini in cui il pubblico pagante ha potuto entrare in contatto con gli animali direttamente” ha commentato l’associazione in un comunicato stampa, chiedendone l’annullamento.

Esulta la LAV e noi con loro, condannando ogni desolante attrazione sulla pelle dei delfini e degli animali tutti.

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Fonte: LAV

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