Vittoria per l'orsa KJ1! Il Tar di Trento ha sospeso l'ordinanza di abbattimento di Fugatti. Questa mamma orsa, però, non è ancora completamente al sicuro e c'è il rischio che i bracconieri tornino a colpire
L’orsa KJ1 è salva, almeno per il momento, grazie all’intervento decisivo del Tar di Trento. Il tribunale ha infatti accolto il ricorso urgente presentato dall’avvocato Valentina Stefutti, che rappresentava le associazioni animaliste ENPA, LAV, LEIDAA e OIPA, contro la seconda ordinanza di abbattimento emessa dal presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti.
La giustizia amministrativa ha riconosciuto le gravi lacune nell’ordinanza di Fugatti, che si basava su un presunto “altissimo livello di allarme sociale” senza una valutazione adeguata della dinamica dell’incidente che ha coinvolto l’orsa KJ1 e un turista francese.
L’ordinanza non teneva poi conto delle linee guida del Pacobace, il Piano d’Azione Interregionale per la Conservazione dell’Orso Bruno nelle Alpi Centro-Orientali, che prevede misure alternative all’abbattimento, come la chiusura delle aree frequentate da orse con cuccioli, pratica comune in altri Paesi (per la prima volta il TAR di Trento ha dato ragione all’Enpa sulla necessità di chiudere queste zone).
Per chi non ricordasse i pregressi di questa vicenda, li riassumiamo brevemente. L’orsa KJ1, madre di tre cuccioli, era finita al centro di una controversa decisione di abbattimento dopo aver ferito un turista francese il 16 luglio a Dro.
Fugatti aveva motivato l’ordinanza con un presunto pericolo per la sicurezza pubblica, nonostante l’identificazione ufficiale dell’orsa non fosse ancora conclusa e le circostanze dell’incidente fossero tutt’altro che chiare. Le associazioni animaliste hanno immediatamente contestato la decisione, sostenendo che l’orsa potrebbe aver agito per proteggere i suoi cuccioli da una minaccia percepita.
Una prima vittoria c’era stata già qualche giorno fa quando era stata decisa una sospensione temporanea dell’ordinanza, in vigore fino all’udienza collegiale fissata per il 5 settembre. Leggi anche: L’orsa KJ1 e i suoi cuccioli sono temporaneamente salvi: sospesa ordinanza di abbattimento (ma ora vanno protetti dai bracconieri)
Ma Fugatti non si era dato per vinto e aveva emanato una seconda ordinanza per uccidere l’orsa KJ1. Ora però è stato il Tar di Trento a fermarlo, stabilendo che l’abbattimento è stato deciso senza una valutazione completa e approfondita e accogliendo le istanze delle associazioni animaliste che chiedevano misure più proporzionate e meno drastiche.
Tuttavia, la battaglia per la protezione di KJ1 e degli altri orsi del Trentino è tutt’altro che conclusa.
Le associazioni animaliste hanno espresso preoccupazione per la possibilità che KJ1 possa subire la stessa sorte di altri orsi uccisi dai bracconieri.
Come fa sapere l’ENPA:
Temiamo che KJ1 possa subire la stessa sorte di F36 e MJ5, uccisi dai bracconieri dopo essere stati condannati a morte da Fugatti. Per questo abbiamo diffidato la PAT a garantire l’incolumità dell’orsa di Dro e di tutti gli altri plantigradi del Trentino. Il rischio che i bracconieri tornino a colpire c’è ed è molto concreto.
Insomma, per il momento tiriamo un sospiro di sollievo per le sorti di questa mamma orsa, ingiustamente ritenuta pericolosa ma non abbassiamo la guardia. Come è ormai tristemente noto, gli orsi del Trentino sono costantemente a rischio.
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Fonte: ENPA
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