Verdetto storico: accusato di ecocidio l’imprenditore colpevole di una strage di pinguini in Patagonia

Mattanza di pinguini in Patagonia, a processo il soggetto colpevole della morte di centinaia di esemplari e loro nidi. L'imputato è accusato di danno ambientale aggravato e crudeltà verso gli animali

È di ecocidio l’accusa mossa a un imprenditore dell’Argentina, finito in tribunale nella provincia di Chubut per aver devastato la biodiversità della Patagonia e la sua fauna. Sono centinaia i pinguini di Magellano uccisi e i nidi distrutti.

I fatti risalgono al 2021 quando l’imprenditore ha avviato lavori per costruire una strada e installare una recinzione elettrificata senza alcuna autorizzazione nei pressi della riserva di Punta Tombo.

L’area è nota per essere un importantissimo sito di nidificazione del pinguino di Magellano, Spheniscus magellanicus. Qui ha sede la più grande colonia a livello continentale di questa specie protetta in Argentina, ma in quell’anno si è verificata una strage senza precedenti.

L’utilizzo di escavatori nel corso dei lavori ha schiacciato e rimosso le uova dei pinguini, infliggendo un durissimo colpo alla popolazione nidificante e alla sua conservazione. Si stima che 175 nidi con uova siano andati persi e i pulcini morti.

L’organizzazione di tutela ambientale Greenpeace ha sporto denuncia. Assieme alla Fondazione Naturale Patagonia e all’Associazione Argentina degli Avvocati Ambientali (AAdeAA), si è costituita parte civile.

Il processo è iniziato lo scorso 28 ottobre. Il soggetto è stato dichiarato colpevole di danni ambientali aggravati e crudeltà verso gli animali. Per chiedere giustizia per i pinguini della Patagonia, Greenpeace ha lanciato una raccolta firme.

Gli attivisti ricordano che il caso non ha precedenti a livello nazionale. Il reato commesso testimonia sempre più la necessità di sanzionare questi crimini ambientali, le cui conseguenze le paga la natura.

Siamo di fronte ad una condanna storica e ad una svolta decisiva nella lotta contro l’impunità ambientale in Argentina. È un precedente potente che affronta il crimine ecologico. Oggi la giustizia ha inviato un messaggio molto chiaro a tutta la società: distruggere la natura e maltrattare gli animali non umani ha conseguenze penali” ha commentato Lucas Micheloud, avvocato ambientalista e co-direttore dell’Associazione Argentina degli Avvocati Ambientali.

La sentenza con relativa pena dovrebbe essere emessa proprio nelle prossime ore.

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Fonte: Greenpeace Argentina

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