Una nuova soluzione per salvare i rinoceronti dal bracconaggio potrebbe arrivare dai radioisotopi

Ogni giorno, i rinoceronti vengono uccisi per il loro prezioso corno in una spirale di bracconaggio e delinquenza: i ricercatori sudafricani propongono una soluzione per mettere un freno a questa ecatombe

Ogni 20 ore, in Sudafrica, un rinoceronte viene ucciso per il suo corno, che viene trafficato globalmente per la medicina tradizionale o come simbolo di status.

Per questo motivo, questi animali sono ormai minacciati di estinzione. E per questo motivo i ricercatori della Wits University di Johannesburg, in Sudafrica, hanno messo a punto un sistema per porre fine al commercio illegale di corni.

Dal 2008 a oggi, il bracconaggio dei rinoceronti ha raggiunto livelli critici, con circa 10.000 rinoceronti uccisi in Sudafrica. Il traffico di animali selvatici è il terzo crimine organizzato più diffuso al mondo.

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L’invenzione

Inserire piccole quantità di radioisotopi nei corni di 20 rinoceronti vivi per renderli rilevabili dai sistemi di monitoraggio delle radiazioni presenti ai confini internazionali, porti, aeroporti e valichi di frontiera.

È questo lo scopo del Rhisotope Project, guidato dal professor James Larkin della Radiation and Health Physics Unit dell’università sudafricana.

I radioisotopi, assolutamente innocui per gli animali e per l’ambiente, offrono un metodo sicuro e applicabile per creare marcatori di corno duraturi e facilmente rilevabili

Il progetto, avviato nella riserva della biosfera Waterberg dell’UNESCO, mira a sfruttare l’infrastruttura già esistente in termini di sicurezza nucleare, composta da oltre 11.000 monitor di rilevamento delle radiazioni installati in aeroporti e porti, con migliaia di personale addestrato a rilevare le particelle radioattive.

Si tratta di un sistema capillare ed efficace, che supera di gran lunga la rete oggi esistente per il rilevamento del traffico di animali selvatici.

I corni di rinoceronte rappresentano una delle merci più preziose sul mercato nero, superando oro, platino, diamanti e cocaina. Inoltre, il commercio di corni finanzia molte attività criminali globali” spiega il professor Larkin.

Il nostro obiettivo è svalutare i corni agli occhi degli utenti finali e renderli più facilmente rilevabili durante il contrabbando.

Lo scorso 24 giugno, il professor Larkin e il suo team hanno sedato i 20 rinoceronti, praticando piccoli fori nei loro corni per inserire i radioisotopi non tossici.

Gli animali sono stati poi rilasciati e saranno monitorati 24 ore su 24 per sei mesi da un team qualificato.

La tecnologia del Rhisotope Project potrebbe scoraggiare il bracconaggio, migliorare le capacità di rilevamento dei corni di contrabbando, aumentare il successo delle azioni legali, rivelare le rotte del contrabbando e scoraggiare i mercati degli utilizzatori finali.

Questo progetto interdisciplinare di ricerca e innovazione ha il potenziale per eliminare la minaccia di estinzione delle nostre specie selvatiche, in particolare in Sudafrica e nel continente – afferma Lynn Morris, professoressa presso la Wits University.

Il Rhisotope Project è iniziato nel gennaio 2021 come iniziativa di conservazione in Sudafrica, con l’intento di diventare leader nell’uso della tecnologia nucleare per proteggere le specie minacciate.

Dopo l’esperimento pilota condotto sui rinoceronti, il progetto potrebbe estendersi ad altre specie vittime di bracconaggio – come elefanti e pangolini.

Oltre a combattere il commercio illecito di fauna selvatica, il progetto mira a fornire istruzione e miglioramento sociale, con un focus particolare sull’empowerment di ragazze e donne nelle comunità rurali.

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Fonte: Wits University

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