Una coppia di orche ha ucciso 19 squali in un solo giorno in Sudafrica, divorando il loro fegato

In Sudafrica due orche assassine note ai ricercatori hanno attaccato 19 squali in un solo giorno per cibarsi del loro fegato. Non è la prima volta che ciò accade per quanto i precedenti episodi predatori avessero riguardato i grandi squali bianchi. Gli scienziati temono le ripercussioni sull'ecosistema locale

Al largo della costa di Pearly Beach, in Sudafrica, una coppia di orche assassine ha attaccato 19 squali, uccidendoli. I predatori apicali hanno puntato al loro fegato e lo hanno divorato. Le carcasse degli squali, esemplari della specie Notorynchus cepedianus, sono state portate a riva dalle onde.

Qui la biologa marina Alison Kock ha ispezionato i corpi e fatto la scoperta. A tutti gli squali mancava il fegato. L’area è nota per essere il punto in cui le due orche, conosciute come Port e Starboard, si aggirano e sferrano i loro attacchi.

Già a partire dal 2015 erano stati registrati i primi episodi di predazione con almeno 7 grandi squali bianchi finiti nel loro mirino. Anche allora ai pesci cartilaginei era stato strappato il fegato, ad alcuni il cuore.

Adesso la situazione si è ripetuta con non poche domande da parte della comunità scientifica. Come mai le orche assassine si avvicinano alla costa e puntano al fegato di diverse specie di squali e quali implicazioni questo comporterà a lungo andare per l’ecosistema marino?

Secondo gli esperti è probabile che Port e Starboard sappiano ora dove trovare il fegato nelle specie cacciate e si coordino per attaccarle in gruppo. Il fegato di uno squalo costituisce un pasto completo per le orche essendo molto grande e nutriente.

Le orche potrebbero aver imparato che il consumo di fegati di squalo fornisce molta energia e nutrienti. I fegati degli squali sono grandi e galleggianti e galleggiano sulla superficie dell’acqua quando uno squalo viene ucciso. Questo fa sì che le orche possano individuarli con facilità rispetto ad altri organi che possono invece affondare sul fondo o essere più difficili da localizzare, ha detto Kock.

19 squali in un solo giorno è senza dubbio un numero elevato da registrare. Tuttavia la biologa marina Alison Kock ribadisce che non è questo ciò di cui ci si dovrebbe preoccupare maggiormente.

Il vero impatto non è sul numero di specie uccise, ma su come gli squali rispondono al rischio di predazione abbandonando un’area, a volte abbandonando i siti di aggregazione. L’assenza di questi predatori principali potrebbe avere un impatto a catena sull’ecosistema locale, ha chiarito l’esperta.

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Fonte: UrbanEdgeSharks/Twitter

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