Uccidere mezzo milione di rapaci (per salvarne altri dall’estinzione): la folle proposta negli USA

Negli USA per proteggere alcuni rapaci biologi e altri esperti stanno valutando soluzioni drastiche, che potrebbero dare il via a una strage con l'eliminazione di centinaia di migliaia di esemplari di un'altra specie di rapace

Ridurre le minacce alla sopravvivenza delle specie autoctone vulnerabili come i rapaci, abbattendo altri rapaci distribuiti nel Paese. Così si vuole procedere negli Stati Uniti, attuando un piano di gestione che potrebbe autorizzare una strage di centinaia di migliaia di esemplari.

Lo ha proposto l’agenzia The U.S. Fish and Wildlife Service, valutando le strategie per la salvaguardia dell’allocco macchiato della sottospecie Strix occidentalis caurina, uccello nativo dell’area nordamericana occidentale ma in via di estinzione.

Uno dei pericoli è costituito dall’allocco barrato, Strix varia, rapace presente invece nel lato orientale, ma che si è diffuso rapidamente espandendo il suo areale in quello dell’allocco macchiato. Venendo le due specie a competere per habitat e risorse, la popolazione dell’allocco a rischio è drasticamente diminuita fino quasi a scomparire.

Da qui la necessità di intervenire, ma in che modo? Una possibilità è rimuovere mezzo milione di individui di allocco barrato in un progetto a lungo termine da attuare negli Stati di Washington, Oregon e California nei prossimi 3 decenni.

Il piano elaborato dal The U.S. Fish and Wildlife Service è ancora una bozza e contempla diverse alternative tra cui l’eliminazione dell’allocco barrato nelle aree interessate.

Un primo esperimento era stato fatto alcuni anni fa nel corso di una ricerca scientifica quando, in cinque aree di studio, sono stati sterminati quasi 2500 allocchi barrato. I risultati avevano indicato segnali di ripresa nella popolazione dell’allocco macchiato, a discapito del suo “parente”.

Da allora, biologi e altri esperti si sono confrontati per trovare una soluzione al problema. Ma non tutti concordano sull’aprire il fuoco. Le opinioni in merito sono molto divergenti ed è difficile dare una risposta anche dopo una accurata analisi.

Il Fish and Wildlife Service si sta trasformando da protettore della fauna selvatica a persecutore della fauna selvatica”, ha affermato Wayne Pacelle, dell’associazione Animal Wellness Action, ricordando come la caccia non impedirà alla specie di migrare verso altri territori.

Le sparatorie potrebbero avere inizio dalla prossima primavera, se la proposta riceverà parere positivo. La misura, qualora divenisse effettiva, impone una riflessione di tipo etico. Siamo davanti a un dilemma: è etico condannare a morte degli animali per proteggerne altri?

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Fonte: Fws.gov

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