Dopo il Covid le Mauritius hanno assistito ad un aumento delle attività di whale watching, circondando i capodogli con le barche per immortalarli o nuotando con i cetacei per postare foto e video sui social
L’aumento del turismo marino alle Mauritius sta avendo gravi conseguenze per i capodogli, una specie già vulnerabile. Dopo la pandemia, l’isola ha infatti visto un forte incremento delle attività di whale watching, con decine di barche che ogni giorno circondano i cetacei, mettendo a rischio il loro benessere.
Questa pratica non regolamentata ha effetti negativi sul comportamento dei capodogli, alterando il loro habitat naturale e aumentando il rischio di lesioni causate dalle imbarcazioni. Un recente incidente nella zona del Black River ha evidenziato la gravità della situazione: un capodoglio, svegliato improvvisamente da un gruppo di turisti mentre dormiva, ha mostrato segni di stress e aggressività.
Gli esperti sottolineano che avvicinarsi troppo a questi animali, soprattutto quando sono in uno stato di riposo, rappresenta un pericolo sia per gli animali che per i nuotatori. In un altro caso, un capodoglio è stato gravemente ferito dall’elica di un motoscafo, evidenziando i pericoli dell’overtourism marino.
Tanti, troppi turisti nuotano con le balene per postare il momento sui social
Le organizzazioni locali, come Savetheblu, hanno chiesto una regolamentazione più rigorosa del turismo legato all’osservazione delle balene, per garantire la protezione di questi animali. François Sarano, un esperto oceanografo, ha sottolineato l’urgenza di limitare l’accesso dei turisti e di adottare misure per ridurre l’impatto umano sugli ecosistemi marini.
Ma i problemi non finiscono qui perché parallelamente c’è stato un aumento dei turisti, soprattutto dalla Cina e da Taiwan, attratti dalla possibilità di nuotare con le balene e immortalare il momento sui social media.
Piattaforme come Xiaohongshu sono inondate di foto spettacolari che ritraggono persone che nuotano accanto ai cetacei, spesso disturbando gli animali durante il periodo riproduttivo. In risposta, Mauritius ha recentemente implementato leggi più severe, vietando il nuoto con le balene e imponendo multe elevate e pene detentive per i trasgressori.
Nonostante questi sforzi, il problema persiste a causa della crescente domanda turistica. Per proteggere i capodogli e le megattere che frequentano le acque di Mauritius, gli esperti propongono di seguire l’esempio di altre nazioni, come Dominica e Argentina, che hanno sviluppato modelli di turismo sostenibile per l’osservazione dei cetacei, con l’obiettivo di preservare l’ecosistema marino. E noi ancora una volta ci chiediamo: ma c’è proprio bisogno di disturbare questi splendidi animali mettendo in pericolo noi e loro per un semplice selfie?
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