Ancora una volta la scienza si avvale del progresso e della tecnologia per salvare il pianeta e gli animali rischio di estinzione: gli scienziati lavorano per ottenere cellule germinali partendo da cellule staminali dello stesso esemplare, per compiere la riproduzione artificiale
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Il consorzio BioRescue, un team internazionale di scienziati, ha annunciato una svolta importante nel progetto che da anni li vede protagonisti per la salvaguardia di una specie a rischio di estinzione: quella del rinoceronte bianco settentrionale.
La collaborazione tra il consorzio e i ricercatori dell’Università di Osaka, in Giappone, ha portato a grandi passi avanti: sembrerebbe possibile la produzione di cellule germinali primordiali a partire da cellule staminali, recuperate per esempio dai tessuti dell’animale.
Sono soltanto due infatti, gli esemplari rimasti di questa specie: il rinoceronte Najin, di 30 anni, e sua figlia Fatu. Nel 2014 nr rimanevano sei esemplari:
Essendo sopravvissute solo due femmine, la riproduzione naturale è da escludere; per cui l’unica via possibile risiede nelle tecnologie avanzate di riproduzione assistita.
Gli scienziati hanno già prodotto embrioni di rinoceronte bianco mediante la fecondazione in vitro di ovociti e spermatozoi: gli embrioni prodotti saranno poi impiantati in esemplari di rinoceronte bianco meridionale, che fungeranno da madri surrogate.
Fatu è l’ultima femmina, donatrice di ovociti mentre gli spermatozoi provengono da campioni di sperma congelato di alcuni esemplari maschi strettamente imparentati con Fatu.
Per questo motivo, l’idea degli scienziati è quella di riuscire a produrre cellule germinali a partire da quelle staminali: ciò potrebbe portare ad un aumento del numero di esemplari nonché ad un incremento della produzione di ovociti.
Secondo l’ultimo articolo, pubblicato su Science Advances, il team di scienziati è stato effettivamente in grado di coltivare cellule germinali primordiali a partire da quelle staminali.
Le cellule germinali primordiali rappresentano i precursori embrionali di uova e sperma, che trasmetteranno poi, alle generazioni future, informazioni genetiche.
Tuttavia, perché queste possano svilupparsi a partire da cellule staminali è necessaria la presenza di un ambiente biologico preciso in cui ormoni e proteine innescano le giuste trasformazioni morfologiche e funzionali.
Per la prima volta ad oggi gli scienziati sono stati in grado di ricreare questo ambiente.
Ma il lavoro del team di ricerca si è basato anche su esperimenti pregressi: già nel 2016 infatti gli scienziati sono stati in grado di creare cellule germinali di topi, poi fecondate in laboratorio e che hanno portato alla nascita di una prole sana.
Si attende soltanto che la produzione di gameti artificiali abbia successo: dopodiché si procederà alla fecondazione in vitro.
Gli embrioni dovrebbero poi essere conservati in azoto liquido fino a quando non sarà possibile un trasferimento ad una madre surrogata.
Le cellule staminali embrionali di rinoceronte bianco meridionale, utilizzate in Giappone, provengono dal laboratorio Avantea (a Cremona, in Italia); le cellule primordiali germinali hanno origine dalla pelle della zia di Fatu, morta nel 2015.
Tutte le procedure di BioRescue sono sottoposte a valutazione etica da parte del laboratorio di etica per la medicina veterinaria, la conservazione e il benessere degli animali dell’Università di Padova.
Fonte: Science
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