Trova un riccio con una fascetta di plastica al collo: cerca di tagliarla, ma scopre che è conficcata nella pelle

Un residente ha visto un riccio nel suo giardino con un "collarino" di plastica stretto intorno al collo dell'animale selvatico. Dopo averlo recuperato, lo ha portato da un veterinario non volendo fargli male nel tentativo di rimuovere la fascetta di plastica. Adesso il riccio è sotto osservazione e verrà liberato quanto prima

Ha trovato un riccio nel suo giardino mentre vagava con una fascetta di plastica rossa intorno al collo. Un cittadino di nome Massimiliano non ci ha pensato su due volte prima di prendere l’animaletto selvatico e aiutarlo. La sua intenzione era recidere quel cappio che il riccio si portava dietro, ma osservandolo da vicino la situazione era molto più complessa.

La fascetta era così stretta da aver lasciato segni sulla cute del riccio e intervenire tagliandola avrebbe potuto essere molto rischioso. Consapevole del pericolo, Massimiliano ha portato il riccio presso la sede dell’ENPA di Milano affidandolo alle loro cure. Quella fascetta era effettivamente incistata nella sua carne.

Suppongo che quando era più piccolo il riccio deve essersi infilato sfortunatamente in quella fascetta di plastica e che poi con il passare del tempo crescendo di dimensioni, il piccolo collarino gli si è conficcato nella cute.
Avevo paura di fargli male e per questo motivo ho preferito portarlo da voi, ha detto il cittadino.

Il riccio è stato seguito dai veterinari dell’ENPA e dopo qualche giorno trasferito al C.R.A.S. di Vanzago dove verrà liberato appena vi saranno le condizioni. Questa vicenda ci lascia davvero tanti preziosi insegnamenti. Il primo l’aiutare un animale realmente in difficoltà come questo riccio senza però improvvisarsi soccorritori ed esperti della fauna selvatica.

Come ha fatto Massimiliano, bisogna rivolgersi a operatori e centri qualificati come i CRAS sul territorio nazionale. Il fai-da-te è sempre sconsigliato. Ricordiamoci piuttosto che la fascetta che il riccio portava al collo da chissà quanto era un rifiuto disperso nell’ambiente.

Raccogliamo i rifiuti di ogni genere che troviamo in natura, possono essere letali per gli animali selvatici così come lo sono per tante altre specie che finiscono per ingerirli e trovano la morte in questi. Un esempio sono le stragi silenziose degli elefanti in Sri Lanka o delle tartarughe marine nel Mediterraneo.

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Fonte: ENPA Milano/Facebook

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