Il ruggito che mancava da 70 anni: le tigri tornano a popolare il Kazakistan grazie a un progetto straordinario

Due tigri dell'Amur sono state trasferite da un centro olandese alla Riserva Naturale Statale di Ile-Balkhash, in Kazakistan, con l'obiettivo di ripopolare la regione. Un progetto sostenuto dal WWF e dal governo kazako per ripristinare l'ecosistema e favorire la biodiversità

Un ruggito potente torna a echeggiare tra le foreste alluvionali del Kazakistan, un suono che non si sentiva da oltre 70 anni: quello della tigre.

Bogdana e Kuma, due magnifici esemplari di tigre dell’Amur (cioè di tigre siberiana), hanno intrapreso un lungo viaggio dai Paesi Bassi fino alla Riserva Naturale Statale di Ile-Balkhash, con la speranza di dare nuova vita a una popolazione scomparsa da decenni.

La tigre, simbolo di forza e maestosità, un tempo popolava le vaste distese del Kazakistan, ma la caccia indiscriminata e la distruzione del suo habitat l’hanno portata sull’orlo dell’estinzione in questa regione. L’ultima tigre kazaka fu avvistata e uccisa nel lontano 1948, segnando la fine di un’era.

Oggi, grazie a un ambizioso progetto di reintroduzione sostenuto dal WWF e dal governo del Kazakistan, la tigre ha una nuova chance. Bogdana e Kuma, provenienti dallo zoo di Landgoed Hoenderdaell, nei Paesi Bassi, sono state scelte per dare il via a una nuova generazione di tigri kazake.

Il loro arrivo è stato accolto con grande entusiasmo e rappresenta un momento storico per la conservazione della biodiversità nel Paese. “Si tratta di un evento di grande importanza”, ha dichiarato Yerlan Nysanbayev, Ministro dell’Ecologia e delle Risorse Naturali del Kazakistan. “Il ritorno delle tigri non solo arricchisce la nostra fauna, ma contribuisce anche al ripristino di un ecosistema sano, a beneficio sia dell’uomo che della natura”.

Il ministro ha fatto anche sapere che altre quattro tigri dalla Russia saranno portate in Kazakistan l’anno prossimo.

Il progetto, avviato nel 2018 con la creazione della riserva di Ile-Balkhash, un’area protetta di oltre 415.000 ettari, prevede il rilascio in natura della prole di Bogdana e Kuma. I cuccioli, nati e cresciuti in un’area controllata della riserva, saranno monitorati costantemente e preparati al ritorno in libertà.

La reintroduzione della tigre è un tassello fondamentale di un piano più ampio che mira a ripristinare l’intero ecosistema del delta del fiume Ile-Balkhash. Oltre alle tigri, la riserva ospita già altre specie rare e minacciate, come i kulan (asini selvatici asiatici) e i cervi di Bakhara, reintrodotti negli anni precedenti.

Il successo di questo progetto non riguarda solo il Kazakistan, ma rappresenta un segnale di speranza per la conservazione delle tigri a livello globale. Nel 2010, la popolazione mondiale di tigri aveva raggiunto il minimo storico di 3.200 individui. Grazie agli sforzi congiunti di governi, organizzazioni internazionali e comunità locali, il numero di tigri è in lenta ma costante crescita, raggiungendo oggi quota 5.500.

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