In Perù e Cile si sta assistendo a eventi di mortalità di massa di leoni marini. Migliaia gli esemplari trovati senza vita lungo le coste. Le rispettive amministrazioni stanno rimuovendo le carcasse, ricordando ai cittadini di non toccare gli animali morti, ma di segnalarli alle autorità immediatamente
Moria di leoni marini lungo le coste del Perù e del Cile dove i funzionari continuano a segnalare migliaia di esemplari senza vita. Solamente in sette aree naturali protette peruviane sarebbero stati identificati quasi 3500 leoni marini morti. La causa del decesso è attribuibile all’influenza aviaria ad alta patogenicità.
La situazione è critica e potrebbe degenerare. In Perù il Servicio Nacional de Áreas Naturales Protegidas por el Estado ha avviato urgentemente un piano di sorveglianza e monitoraggio nelle riserve per tutelare l’integrità della fauna selvatica.
Anche 5 otarie orsine sono morte per colpa del virus oltre a decine di migliaia di specie di uccelli come pellicani, sule e cormorani guanay. In alcune spiagge l’accesso ad abitanti e turisti è stato limitato con recinsioni mentre per i percorsi principali si pensa di utilizzare i droni. Bisogna tenere le persone a distanza dagli esemplari che presentano evidenti segni di malattia.
Analogo è il quadro in Cile, dove sono oltre 300 i leoni marini recuperati ad Arica. Secondo quanto stimato, è già stata raggiunta la mortalità del 10% dei leoni marini della regione. È dall’inizio dell’emergenza che la municipalità e i cittadini di Arica stanno assistendo a eventi di mortalità di massa di uccelli e gli animali marini tra cui, oltre ai leoni marini, pinguini e anche lontre.
E intanto, come in Perù, mezzi e operatori si susseguono sui litorali, continuando a rimuovere le carcasse degli animali di grossa taglia.
I rappresentati della Corporación Municipal Costa Chinchorro hanno incontrato il sindaco di Arica per predisporre gli ulteriori interventi di smaltimento degli esemplari deceduti e prendere tutte le misure del caso. Si è anche valutato di chiudere il percorso Cuevas de Anzota.
In giro vi è molta preoccupazione e paura di contrarre il virus. Le autorità si sono appellate nuovamente alla cittadinanza, ricordando di non avvicinarsi e non toccare gli animali morti sulle spiagge, sulle rocce, ma di segnalarli per tempo.
Attualmente l’influenza aviaria sembra aver colpito solamente uccelli costieri e mammiferi marini ad Arica. Si teme che il virus possa essere trasmetto alle industrie avicole, devastando l’economia locale.
Arica è una città con un’economia che si basa sulla produzione di pollame e che potrebbe generare danni enormi, come sta accadendo nella città di Rancagua, dove è stato necessario sacrificare un numero significativo di polli e galline. È quello che dobbiamo evitare ad Arica e per questo la cosa fondamentale è che le persone rispettino questa serie di regolamenti che stiamo decidendo, ha detto il sindaco Gerardo Espíndola Rojas.
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Fonte: Estado Peruano – costa.chinchorro/Instagram
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