Tenute a catena in un microscopico recinto: liberiamo le elefantesse imprigionate in uno zoo del Vietnam

Le condizioni in cui sono tenute due elefantesse incatenate per ore in uno zoo vietnamita hanno indignato i visitatori della struttura e il web. Le associazioni di tutela animale chiedono il loro trasferimento in un'area protetta. Questo trattamento sconcertante è quanto di più inaccettabile vi sia da parte di chi si sforza di far credere di avere a cuore il benessere degli animali

Gli zoo non dovrebbero esistere. Sono luoghi terrificanti in cui animali selvatici nati in cattività o provenienti dagli angoli più remoti del mondo sono rinchiusi per il resto dei loro anni in gabbie, recinti asettici, laghetti minuscoli.

In alcuni le condizioni in cui gli animali detenuti sono anche peggiori. Così sembra essere all’Hanoi Zoo, sito nella capitale del Vietman, dove due elefantesse di nome Thai e Banang sono condannate a una miserabile esistenza. 

Vivono in un recinto microscopico, tenute a catena per tempi molto lunghi senza alcuna possibilità di movimento, senza poter esplorare quel poco che l’ambiente circostante offre, senza poter compiere alcun passo. Sulle loro zampe sono fissate delle pesanti catene di ferro per ricordare loro la libertà negata.

Hanno 60 e 70 anni e sono arrivate nello zoo nel 2010 e nel 2014 dagli altopiani meridionali e centrali del Paese. Quei paesaggi sono solo un ricordo sbiadito. Da allora Thai e Banang trascorrono così i loro giorni, immobilizzate per ore e ore mentre gli addetti dello zoo le nutrono con i loro bastoni appuntiti sempre pronti all’occorrenza.

Immagini che hanno spezzato il cuore ai visitatori dello struttura e hanno indignato la rete spaccando in due l’opinione pubblica. È giusto che questi pachidermi così intelligenti, maestosi e sociali siano ridotti in questo stato? Da non dimenticare che, catene a parte, il recinto in cui Thai e Banang sono confinate è estremamente piccolo per ospitare gli elefanti e non soddisfa in alcun modo i bisogni naturali della specie.

Preoccupate per la salute delle elefantesse, per loro si sono mobilitate le associazioni Vietnam Animal Eyes e Animal Asia Vietnam, che chiedono il trasferimento dei pachidermi in una riserva protetta. Il sito individuato è il Parco nazionale Yok Don.

In quest’area, dove sono presenti gli molti altri elefanti, Thai e Banang potrebbero vivere serenamente la propria vita in 115.000 ettari di foresta. Qui il contatto con gli esseri umani nel corso delle visite guidate è minimo per rispettare i selvatici.

I costi di trasporto sarebbero totalmente a loro carico. Serve solo l’autorizzazione a procedere, autorizzazione che però non sembra essere in procinto di arrivare. La direzione dello zoo aveva già definito le richieste avanzate dagli animalisti “illogiche” senza mostrare alcun interesse nel cedere i pachidermi.

Per lo staff le due elefantesse sono state incatenate perché pericolose anche per il pubblico.  La mobilitazione generale continua. Per ottenere una risposta positiva e salvare Thai e Banang, Vietnam Animal Eyes ha lanciato una raccolta firme online.

Già oltre 75.000 persone hanno firmato la petizione, sostenendo la battaglia. Il Parco nazionale Yok Don, nel cuore del Vietnam, è quanto più simile esista alla casa delle elefantesse. Concediamo loro la libertà.

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Fonte: Vietnam Animal Eyes

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