Tragico incidente nello Stretto di Messina: una tartaruga Caretta caretta è morta in agonia, uccisa dall'elica di un battello. Le associazioni per la tutela di queste meravigliose creature marine denunciano l'accaduto nello Stretto, un tratto strategico per la fauna marina ma altamente pericoloso
Non c’è pace per le tartarughe marine Caretta caretta, la specie più diffusa nel Mediterraneo. Muoiono dopo aver ingerito quantità impressionanti di plastica, per le ferite riportate da lenze e ami oppure dall’elica degli scafi.
È accaduto esattamente questo nello Stretto di Messina, quando un battello ha segnalato una tartaruga in difficoltà.
A dare l’allarme è stato un signore. L’uomo ha avvisato la Guardia Costiere di Villa San Giovanni, che a sua volta si è messa in contatto con i volontari di Blue Conservancy. L’associazione è impegnata nel soccorso di tartarughe marine ed era pronta a intervenire.
Lo staff non immaginava però di essere davanti a un caso talmente critico di una femmina in età riproduttiva. Al povero esemplare non mancava solamente una zampa posteriore, come spiegato, ma parte del corpo.
La tartaruga Caretta caretta è morta agonizzante dopo essere stata recuperata tra gli scogli sul lungomare di Cannitello. Per lei non c’è stato nulla da fare. Quelli erano i suoi ultimi lancinanti istanti di vita.
La carcassa dell’esemplare verrà ora esaminata a scopi scientifici dagli esperti dell’Istituto Zooprofilattico di Reggio Calabria.
Blue Conservancy ha dichiarato trattarsi di uno dei casi più gravi registrati in 17 anni di lavori e salvataggi continui. È allarmante
L’episodio dovrebbe far riflettere sulla necessità di garantire maggiore protezione gli animali distribuiti nelle acque più interessate dal traffico marittimo. Lo Stretto di Messina è uno di questi tratti, ma è altamente frequentato anche da cetacei e altre specie migratorie.
Nel corso degli anni si è assistito tristemente a un aumento degli incidenti a danno della fauna marina. Collisioni potenzialmente letali e catture accidentali rappresentano un mix micidiale unito all’inquinamento marino.
Le conseguenze le pagano tartarughe, delfini e altre specie, come continuammo a documentare e denunciare.
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Fonte: Blue Conservancy
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