Strage di tartarughe Caretta caretta nel Tarantino: 5 esemplari trovati morti su una spiaggia

Su una spiaggia della Puglia sono state avvistate 5 Caretta caretta. Le tartarughe marine era però già morte. Si suppone siano state le attività di pesca a ucciderle tramite catture accidentali

Triste ritrovamento lungo le coste della Puglia. In località Castellaneta Marina, in provincia di Taranto, sono state rinvenute 5 carcasse di tartarughe marine della specie Caretta caretta sulla sabbia.

A segnalarle i volontari del NITA Nucleo Intervento Tutela Ambientale, che come di consueto ispezionano le spiagge alla ricerca di esemplari in difficoltà da soccorrere e riabilitare. Queste 5 tartarughe marine, però, erano già morte al loro arrivo.

I volontari dell’organizzazione hanno un’idea di cosa possa averle uccise: la pesca. È questa l’ipotesi avanzata. I 5 esemplari avrebbero trovato la morte per colpa delle attività .

Come purtroppo è noto, le tartarughe marine sono continuamente vittime di catture accidentali che non lasciano loro scampo. Vengono recuperate arpionate, con ami conficcati nella loro carne, grovigli di reti che avvolgono il loro corpo e le pinne, con il rischio di cancrena.

Malgrado il periodico monitoraggio da parte dei volontari, a volte anche l’intervento più semplice può risultare invano e ciò è quanto accaduto a Castellaneta Marina. Lo racconta Leonardo Galante, il coordinatore NITA:

Purtroppo questa volta non c’è stato nulla da fare. Con i miei due colleghi che mi accompagnavano, Giacomo Bozza e Maria Nardò, abbiamo subito constatato che non si trattava di soccorrere tartarughe marine in difficoltà, recuperarle e trasportarle al Centro di Policoro per curarle, riabilitarle e liberarle nuovamente in mare. Le cinque Caretta erano già morte e vanno ad aggiungersi alle tante storie che da anni stanno caratterizzando il nostro Mare Jonio”

Sono tantissime, infatti, le tartarughe Caretta caretta che ogni anno perdono la vita nel loro mare. La specie, la più diffusa nel Mar Mediterraneo, è classificata come vulnerabile nella Lista Rossa dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura.

Pesca intensiva, inquinamento marino e cambiamento climatico minacciano la loro sopravvivenza. È indispensabile contrastare il fenomeno attraverso azioni congiunte. Come Galante ha ribadito, bisogna favorire il dialogo con i pescatori, istituire aree marine protette e applicare maggiori restrizioni.

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