Approvato il Piano di prelievo del daino nell'Emilia-Romagna. I cacciatori ne potranno uccidere oltre 3mila nel corso della prossima stagione venatoria. La misura prevede l'abbattimento selettivo dei capi, provincia per provincia
Moriranno uno dopo l’altro, trafitti da colpi di fucile nel corso della stagione venatoria 2024-2025. Più di 3mila daini saranno uccisi nei territori dell’Emilia-Romagna. Lo prevede una delibera approvata dalla Giunta regionale, riunitasi nei giorni scorsi.
Nel testo è contenuto l’ultimo Piano di prelievo del daino, piano che autorizza l’abbattimento di migliaia di esemplari. I numeri sono impressionanti se pensiamo che si tratta di esseri viventi da giustiziare.
Sono 721 daini da eliminare nella provincia di Reggio Emilia, 652 quelli in provincia di Modena, 580 nel Bolognese e così via per una cifra complessiva di 3435 daini condannati a morte.
L’intento è la “totale rimozione degli individui presenti“, recita così lo scandaloso provvedimento per il controllo e la gestione della fauna selvatica, effettuati da cacciatori e doppiette.
Le organizzazioni animaliste contestano da sempre le attività della Regione in tema fauna selvatica. Ogni anno la strage si ripete. Nel luglio 2023, lo stesso Piano aveva individuato 3225 capi cacciabili nelle province con allegato riguardante il prelievo di alcuni caprioli.
Anche nel 2024 siamo punto e a capo. Le strade intraprese per contenere la crescita della popolazione di daino in Emilia-Romagna, specie chiaramente non autoctona, contemplano i cosiddetti abbattimento selettivi.
Le strategie di contenimento ricorrono sempre ai prelievi venatori. Ma è possibile che non vi siano alternative? Si aprirà il fuoco, di nuovo, in un “ritorno alla preistoria” come commentato con disprezzo dal Gruppo Misto.
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Fonte: Regione Emilia-Romagna
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