Stop all’importazione di trofei di caccia in Belgio: storica decisione del Parlamento

Niente più trofei di caccia da importare in Belgio. Il Paese europeo ha votato all'unanimità una proposta di legge che introduce il divieto per tutelare le specie minacciate di estinzione. Ci auguriamo che anche altri Stati seguano l'esempio

Vietato importare trofei di caccia di elefanti, rinoceronti, orsi polari e altri animali trucidati dai cacciatori. In Belgio è ora proibito dalla legge. Il testo presentato dal ministro Zakia Khattabi è stato approvato all’unanimità dal Parlamento belga.

Si tratta di una pietra miliare per la conservazione della fauna selvatica, ma anche la dimostrazione di una maggiore consapevolezza del ruolo che il Paese può svolgere nella tutela delle specie a rischio estinzione e della biodiversità globale.

Fino a pochi giorni fa, il Belgio vantava il triste primato di essere il in Europa 13esimo maggior importatore di trofei di caccia di specie protette a livello internazionale. Ora però le cose cambiano.

Le organizzazioni per il benessere animale si dicono estremamente soddisfatte di questa decisione.

Oggi il Parlamento belga ha scritto una pagina di storia a favore degli animali, dimostrando il suo impegno costante e di sani principi contro l’uccisione insensata della fauna selvatica in pericolo” dichiara Ruud Tombrock, direttore esecutivo della HSI/Europe.

Le associazioni si augurano che la proposta di legge accolta in Belgio possa spingere altri Stati UE a fare lo stesso. In tutto il mondo, l’Unione europea è seconda solamente agli Stati Uniti nell’importazione di trofei di caccia di specie protette e a rischio estinzione.

Secondo un rapporto stilato dalla HSI/Europe, tra il 2014 e il 2018 l’Unione europea ha importato mediamente 3000 trofei. Le specie “più richieste” sono state la zebra di Hartmann, il babbuino chacma, l’orso nero americano, l’orso bruno e l’elefante africano.

Siamo convinti che altri Paesi europei siano pronti a seguirne l’esempio e adottare una posizione ferma contro la caccia ai trofei, vietando l’importazione di tali “souvenir”. È giunto il momento di istituire un divieto a livello UE sull’importazione di trofei di caccia da specie in pericolo e protette, in linea con le opinioni dei cittadini degli Stati Membri dell’Unione Europea che condividono l’obiettivo di agire con cautela e protezione nei confronti degli animali e della biodiversità nonché per evitare la frammentazione del mercato unico dell’UE” continua Tombrock.

Cresce intanto il numero dei Paesi e di compagnie che hanno preso posizione contro i trofei di caccia dicendo no al traffico della fauna selvatica e sue parti.

Dal Canada arrivano leggi più severe per vietare il commercio di avorio di elefante e del corno di rinoceronte. ITA Airways sceglie invece di non consentire più il trasporto di trofei di caccia sia come merce cargo che come bagaglio del passeggero.

Intanto sia alla Camera che al Senato è stato presentato già un disegno di legge per vietare l’importazione, esportazione e ri-esportazione dei trofei di caccia di specie protette in Italia, ma a quando un divieto effettivo?

Vietare l’importazione di questi macabri resti significa mandare un segnale forte a chi guadagna sulle vite degli animali, sensibilizzare la popolazione e portarla a vedere i trofei di caccia per quello che sono veramente, una atrocità.

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Fonte: HSI

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