Cos’è questa storia dei 100mila macachi che rischiano di essere esportati in Cina?

In Sri Lanka gli animalisti sono insorti dopo che il Paese avrebbe ricevuto una proposta per esportare 100mila macachi in Cina. I primati dovrebbero raggiungere gli zoo cinesi o essere introdotti in programmi di scambio con zoo internazionali. Le associazioni animaliste temono che la destinazione finale non sia affatto questa

In Sri Lanka organizzazioni animaliste e cittadini sono in subbuglio. Da giorni si parla di una sospetta proposta avanzata da una società cinese per l’acquisto di 100mila macachi Macaca sinica, una specie endemica dello Sri Lanka dichiarata globalmente a rischio estinzione. La misura, se accolta, permetterebbe allo Stato di tirare un sospiro di sollievo nella durissima crisi economica che il Paese sta attraversando.

I macachi verrebbero smistati in vari zoo asiatici, ma per gli animalisti la verità è tutt’altra. Si teme infatti che questa gigantesca esportazione sia diretta verso i laboratori di ricerca cinesi, a caccia di cavie su cui condurre esperimenti. Secondo la RARE Sri Lanka non sono da escludere nemmeno strade altrettanto macabre come la macellazione per le loro carni o il commercio di parti del corpo dei primati per la medicina tradizionale cinese.

Per il politico srilankese Navin Dissanayake questa esportazione di massa sarebbe un abominio, una minaccia alla biodiversità del Paese e una mossa che va contro le leggi per la protezione della fauna e della flora in Sri Lanka.

La notizia ha avuto una grande risonanza mediatica dopo le proteste da parte degli animalisti.  Nella discussione è intervenuta anche l’ambasciata della Cina in Sri Lanka. Il caso è stato esaminato dalle autorità di Pechino.

In un tweet l’ambasciata cinese precisa che l’Amministrazione nazionale per le foreste e i pascoli, l’ente statale che si occupa dell’importazione ed esportazione nel Paese di animali selvatici e specie vegetali, non sarebbe a conoscenza di questa proposta.

L’Ambasciata desidera inoltre sottolineare che, in qualità di parte contraente della Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (CITES), la Cina ha già adottato la sua legge sulla protezione della fauna selvatica nel 1988 con diversi emendamenti successivi. Il governo cinese attribuisce sempre grande importanza alla protezione della fauna selvatica e adempie attivamente agli obblighi internazionali, il che rende la Cina uno dei principali paesi al mondo in termini di legislazione sulla protezione della fauna selvatica e applicazione della legge, scrive l’ambasciata.

Pur augurandosi che le cose stiano davvero così e che nessun macaco venga allontanato dallo Sri Lanka oggi o in futuro, purtroppo il traffico di primati verso altri Stati è una realtà terrificante e comprovata. Non molto tempo fa centinaia di macachi sono scomparsi dai templi della Thailandia, molti di più quelli catturati negli altri Paesi e spediti negli centri di ricerca degli Stati Uniti e dell’Europa.

Solamente in un anno quasi 10mila macachi di Giava sono finiti nei laboratori europei secondo un nuovo agghiacciante report sulla sperimentazione animale condotto dall’associazione One Voice.

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Fonte: Chinese Embassy in Sri Lanka/Twitter

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