Sono un ornitologo e ti spiego le conseguenze dei botti di Capodanno sugli uccelli migratori

Su Facebook, l'ornitologo Rosario Balestrieri ci ricorda l'impatto devastante dei fuochi d'artificio di Capodanno sugli uccelli selvatici ma, come ormai ben sappiamo, il problema riguarda tutti gli animali (compresi quelli domestici) che vivono con ansia e paura la notte del 31 dicembre

La notte più attesa, quella che precede l’arrivo di un nuovo anno (il 2024 in questo caso), è vicina e mentre le persone si apprestano a festeggiare il Capodanno con i tradizionali botti e fuochi d’artificio, molti animali si stanno preparando ad affrontare il momento più spaventoso e pericoloso dell’anno.

Il cielo illuminato da scintillanti fuochi e il fragore dei botti possono trasformare quella che per noi è una notte di festa in un vero e proprio incubo per gli animali. E questo è vero sia per quelli che vivono nelle nostre case che per la fauna selvatica, esposta a livelli di stress e paura che in alcuni casi possono costargli addirittura la vita.

A ricordarci tutto questo è l’ornitologo Rosario Balestrieri che, in un post su Facebook, ha lanciato l’allarme sulla sorte degli uccelli selvatici, esponendo dati scientifici che indicano un impatto significativo dei fuochi d’artificio sulla loro vita.

L’ornitologo scrive, corredando le sue parole con la triste foto di un uccellino morto:

Questa vita vale un botto? Questo è quello che mi chiedo ogni volta che mi sveglio il primo gennaio di ogni anno e apro gli occhi su un cellulare carico di auguri e uccelli morti. Sì, perché come chiunque quel giorno ricevo i classici messaggi di auguri per un felice nuovo anno e da #ornitologo attivo sui social ricevo le foto degli uccelli trovati morti nei giardini, per strada, sotto alle finestre, accanto alle vetrate. Foto inviate affinché io possa dare un nome all’ennesima vittima della festa: merli, pettirossi, passeri, tortore, codirossi spazzacamini ecc. sono le specie più frequenti.

Poi l’esperto continua spiegando che, in Svizzera, circa 100.000 uccelli perdono la vita ogni anno a causa dei fuochi d’artificio, mentre in Germania il numero si aggira intorno ai 200.000 (dati prelevati da studi scientifici). E in Italia? Nonostante manchino dati ufficiali relativi al nostro Paese, Balestrieri sottolinea che l’avifauna che si concentra in inverno nei paesi mediterranei come il nostro, rende l’Italia un luogo potenzialmente ad alto rischio per gli uccelli nella notte di Capodanno, “il numero di vittime potenziali qui da noi è immenso”.

Le ricerche scientifiche hanno reso noti gli effetti negativi dei fuochi d’artificio sugli uccelli, tra cui l’aumento della frequenza cardiaca e respiratoria, il rilascio di ormoni dello stress e il disorientamento. Ma gli uccelli non sono gli unici ad affrontare questa notte con ansia e paura: cani, gatti e molti altri animali domestici e selvatici condividono l’angoscia provocata da un’esplosione di suoni e luci inaspettata. Tra l’altro cani e gatti, spaventati dai botti, rischiano di fuggire e non venire più ritrovati.

Ma l’impatto negativo non si limita agli animali. Balestrieri cita uno studio condotto dall’ARPA Lombardia nel 2022, il quale rivela che il 6% delle emissioni totali di PM10 in Lombardia è attribuibile ai fuochi d’artificio del Capodanno. L’inquinamento atmosferico causato da queste esplosioni include ossido di azoto, ossido di zolfo, monossido di carbonio e metalli pesanti, ed è evidente che provoca danni ambientali significativi.

L’ornitologo pone a tutti noi una domanda chiave: che senso ha inserire la biodiversità nella nostra Costituzione se non siamo disposti a rinunciare a botti e fuochi d’artificio per la sua salvaguardia?

Quello che serve è piuttosto “un’esplosione di buon senso. È bene riflettere tutti, ancora una volta, sul modo in cui celebriamo le festività e sulla necessità di valutare le conseguenze delle nostre azioni sull’ecosistema.

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Fonte: Rosario Balestrieri

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