Dalla Regione Liguria arriva il via libera alla caccia anche con arco e frecce, una modalità barbara e medievale approvata dalla Giunta. L'emendamento, per gli animalisti un "regalo ai cacciatori", estende la durata della stagione venatoria, consentendo di cacciare i cinghiali in tutto l'anno e con le modalità indicate
Non siamo nella preistoria, ma nel XXI secolo in Liguria dove il Consiglio regionale ha recentemente votato a favore di un emendamento che dà il via libera anche all’attività venatoria con arco e frecce nel territorio.
La proposta, che segue e si allinea allo già scandaloso Piano nazionale per il contenimento della fauna selvatica, è del consigliere regionale della Lega Alessio Piana e prevede inoltre l’abbattimento dei cinghiali durante tutto l’anno, l’estensione della stagione venatoria per caprioli e daini e l’introduzione del cervo e del muflone tra le specie cacciabili.
Immediata la reazione da parte delle associazioni animaliste del Paese, che hanno definito questa evidente liberalizzazione della caccia una “barbarie legalizzata”. Sono state queste le parole dell’organizzazione Gaia-Animali e Ambiente e Animalisti Genovesi, che descrive il provvedimento Giunta regionale ligure come “espressione della parte più retriva del mondo venatorio”.
Ma non sono le concessioni ai cacciatori a preoccupare i rappresentati delle organizzazioni quanto l’incidibile sofferenza che gli ungulati patiranno per queste modalità di caccia medievali. Gli animali selvatici nel mirino dei cacciatori moriranno dissanguati, trafitti dalle frecce senza dimenticare i pericoli per l’incolumità pubblica.
Quanti arcieri professionisti vi saranno sul territorio e quanti, con questa autorizzazione, impugneranno arco e frecce per la prima volta solo per il brivido di sterminare gli animali selvatici sentendosi come in un film?
Chi, negli anni Venti del XXI secolo, rilancia per legge la caccia con arco e frecce, che produce inutili e gravi sofferenze per gli animali, merita l’appellativo di ‘barbaro’, ha commentato l’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali e la tutela dell’ambiente, presieduto dall’on. Michela Vittoria Brambilla.
L’Intergruppo, assieme a tanti cittadini indignati, si rivolge alla Regione Liguria chiedendo di tornare sui propri passi.
Una norma che in cambio di un regalo a un manipolo di cacciatori nostalgici, una minoranza nella minoranza, creerà gravi sofferenze agli animali e darà della Regione un’immagine che i liguri non si meritano” ribadisce l’Intergruppo in difesa di animali e ambiente.
Contro questo vergognoso emendamento è stata lanciata una petizione. Puoi firmare la proposta QUI e chiedere alla Giunta della Liguria di ascoltare la volontà popolare. Contemporaneamente è in atto un mailbombing al presidente della Regione Giovanni Toti per mantenere alta l’attenzione sul tema.
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