Sai cos'è lo shark finning? Il commercio delle pinne di squalo continua a mettere a repentaglio la sopravvivenza di queste specie dei mari. Per questo motivo è stata istituita la Giornata mondiale dello squalo, occasione per discutere sulla conservazione degli squali e sulle pratiche che minano l'obiettivo
Catturati negli oceani dai pescherecci, mutilati ancora vivi per le loro pinne, rigettati in mare con i corpi lacerati e sanguinanti, condannati a morire tra atroci pene, affogati o predati da altre specie.
È la barbarie dello shark finnig, letteralmente “spinnamento degli squali”, pratica che consiste nel taglio delle pinne degli animali e che sta causando il declino delle popolazioni nel mondo.
Sono decine e decine di milioni gli squali che vengono cacciati e uccisi per le loro pinne ogni singolo anno. Si stima circa 100 milioni massacrati prevalentemente per questo business, un numero altissimo e insostenibile per il futuro delle specie.
Le pinne sono considerate la parte pregiata degli animali e sono richiestissime in Asia per la preparazione di zuppe e altri piatti. L’asportazione viene effettuata a bordo delle imbarcazioni o nei porti. Ogni Paese ha le sue regole, che tuttavia non giustificano una pratica così crudele.
Lo spinnamento provoca dolore negli squali, che vengono abbandonati a loro stessi in mare dato che il resto del corpo è considerato inutile e non viene commercializzato. Muoiono dissanguati, soffocati, incapaci di nuotare.
L’allarmante crescita del settore dello shark finning e i suoi drammatici impatti hanno spinto un centinaio di organizzazioni di ricerca e tutela animale internazionali a unire le forze nella conservazione di questi predatori. Nel 2006 è nata così la coalizione Shark Alliance.
Nel 2009, grazie alle campagne della coalizione l’Unione europea ha introdotto il Piano d’azione per la conservazione e la gestione degli squali. Nel 2013 è entrato in vigore il regolamento Fins Naturally Attached, che imponeva ai pescherecci di sbarcare gli squali catturati con ancora le pinne.
Malgrado una protezione divenuta più solida negli anni, l’Europa continua a contribuire allo shark finning. Il business dello spinnamento degli squali non coinvolge infatti solamente l’Asia.
Sono più di 3000 le tonnellate di pinne di squalo esportate ogni anno dall’Unione europea verso i mercati asiatici, che hanno come fulcro Hong Kong. Ma gli europei non vogliono più essere parte di questa mattanza.
Nel 2022 più di 1 milione di cittadini ha aderito all’ICE (Iniziativa dei Cittadini Europei) Stop Finning – Stop the Trade per apportare modifiche alle leggi comunitarie e mettere al bando l’importazione, esportazione e transito delle pinne di squalo.
In risposta all’ICE, la Commissione europea ha raccolto pareri e valutazioni ed esaminerà l’opportunità di adottare una misura legislativa che metta fine al commercio di pinne di squalo.
In occasione del 14 luglio, Giornata mondiale dello squalo, è imperativo riflettere ancora su questa brutale attività, che assieme alle catture accidentali e all’inquinamento dei mari mette a rischio la sopravvivenza di questi importantissimi animali.
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