Un'operazione dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli all'aeroporto di Malpensa ha portato al sequestro di oltre 150 chili di granchi provenienti dalla Cina. Gli accertamenti hanno confermato che si tratta di una delle specie aliene più pericolose al mondo, una vera e propria minaccia per il nostro ecosistema
Una recente operazione degli ufficiali dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, insieme ai finanzieri del gruppo Malpensa, ha intercettato un carico decisamente insolito e pericoloso che stava arrivando, come se niente fosse, all’aeroporto milanese. Un gruppo di passeggeri provenienti dalla Cina è stato scoperto con oltre 150 chili di granchi vivi e quintali di altri pesci trasportati in borse frigo, in palese violazione delle norme e con il rischio di gravi conseguenze per il nostro ecosistema.
Il sospetto è nato quando il gruppo si è presentato ai controlli con un numero di bagagli notevolmente superiore alla norma. Durante l’apertura delle borse, gli addetti hanno fatto una scoperta scioccante: vi erano ben 150 chili di granchi ‘Eriocheir Sinesis’, specie originaria del sud-est asiatico, ancora vivi nonostante le molte ore di volo, insieme ad altre varietà di pesci.
Gli accertamenti iniziali hanno escluso che i granchi facessero parte delle specie tutelate dalla convenzione Cites, ma hanno rivelato che si trattava di una delle più pericolose specie aliene al mondo. Questi crostacei, caratterizzati da una sorta di “peluria” sulle chele, sono infatti considerati molto invasivi e rappresentano una minaccia seria per le specie autoctone sia marine che di acqua dolce.
Il granchio invasivo è stato introdotto accidentalmente in Europa attraverso le navi, ma la scoperta fatta nei giorni scorsi all’aeroporto di Malpensa rivela che è anche in grado di viaggiare all’interno della stiva degli aerei. Negli Stati Uniti, l’importazione di questa specie è vietata, ma alcuni mercati illegali permettono ancora l’acquisto a prezzi elevati, fino a dieci euro l’esemplare.
In Cina, questo granchio è considerato una vera prelibatezza, ma in Italia la sua presenza minaccia gli ecosistemi locali. I granchi sequestrati purtroppo sono stati soppressi per prevenirne la potenziale diffusione e il danneggiamento dell’ambiente.
Per i passeggeri coinvolti, invece, sarà inevitabile affrontare le conseguenze delle loro azioni. Una sanzione monetaria, che varia da un minimo di 1.000 a un massimo di 50.000 euro, sarà applicata per aver introdotto deliberatamente nel Paese una specie dannosa e invasiva.
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Fonte: Agenzie Dogane e Monopoli
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