Scoperto il segreto dei mammiferi più longevi del mondo (e perché non si ammalano di cancro)

Il segreto genetico della resistenza al cancro delle balene della Groenlandia potrebbe rivoluzionare la ricerca

La presenza del gene CDKN2C sembra essere la chiave per comprendere la straordinaria resistenza delle balene della Groenlandia al cancro. Questo gene sembra infatti avere la capacità di rilevare danni al DNA e attivare un meccanismo di riparazione estremamente efficiente, mantenendo così il loro materiale genetico integro.

La balena artica, grazie a questa caratteristica genetica unica, ha sviluppato inoltre una sorta di “scudo” contro il cancro. Le balene della Groenlandia – chiamate in gergo Balaena mysticetus – sono infatti i mammiferi più longevi al mondo e sono raramente colpite dal cancro.

Il mistero del “paradosso di Peto”

Questo potrebbe essere dovuto al fatto che le sue cellule hanno una maggiore resilienza e sono in grado di riparare il DNA danneggiato. In tal modo si va a ridurre notevolmente la possibilità che si formino mutazioni cancerogene.

Lo studio delle balene della Groenlandia potrebbe anche contribuire a risolvere il mistero del “paradosso di Peto”. Nonostante le dimensioni enormi (pesano fino a 150 tonnellate) e il maggior numero di cellule che dovrebbero renderli più inclini alla possibilità di incontrare il cancro, questi maestosi mammiferi sono sorprendentemente resistenti ai tumori.

L’analisi genetica ha dimostrato che il gene CDKN2C svolge un ruolo fondamentale in questa resistenza, ma è ancora necessario approfondire la comprensione di questo fenomeno unico. Sembrerebbe che la balena artica abbia sviluppato un particolare sistema di replicazione per correggere eventuali errori prima di moltiplicarsi.

Ciò potrebbe aiutare a sviluppare nuovi trattamenti contro il cancro

Sebbene tale soluzione non elimini completamente gli errori, riduce significativamente la possibilità che si verifichino. Tale “superpotere” è attribuito al gene CDKN2Cdi cui parlavamo sopra che è presente solamente nella balena artica ma non nelle altre specie.

Questa scoperta potrebbe avere importanti implicazioni per la ricerca sul cancro negli esseri umani. Comprendere i meccanismi che le balene della Groenlandia utilizzano per proteggersi potrebbe infatti fornire preziose informazioni su come sviluppare nuovi trattamenti e terapie per combattere il cancro nelle persone.

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Fonte: bioRxiv

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